vaccino Pfizer afp
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VACCINO ANTI-COVID – Prende forma il piano per somministrare alle categorie più rischio e poi a tutta la popolazione il vaccino che renderà immuni dal Covid.

La complessa macchina che dovrà distribuire dai primi giorni di gennaio 304.955 dosi prodotte dalla Pfizer destinate agli operatori sanitari e poi agli ospiti delle case di riposo, sicuramente fra le persone più a rischio in questa pandemia.

Sono stati individuati 65 hub dove stoccare i vaccini, di cui 24 in provincia di Milano.

Ospedali pubblici e privati accreditati, che dovranno rifornire anche le residenze per anziani. Oggi sono già 40 gli hub attrezzati con i maxi frigoriferi che scendono di temperatura a – 75 gradi dove si possono stoccare le scorte, che verranno consegnate direttamente da Pfizer nelle ‘pizzabox’, scatole da 195 fialette pari a circa mille dosi.

Solo il Niguarda, che sarà il più grande deposito vaccinale, nei suoi freezer ospiterà fino a 800 scatole di siero anti-Covid. Quello che ne avrà meno sarà il Besta, ma parliamo comunque di quasi 10 mila dosi.

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Queste strutture, gli hub, saranno punti di stoccaggio per tutte le fasi della campagna vaccinale e garantiranno anche la somministrazione dalla prima fase, gennaio-febbraio, che coinvolgerà medici, infermieri, personale e ospiti delle Rsa.

FASE 2 – VACCINAZIONE DI MASSA – CATEGORIE PIU’ A RISCHIO

Terminata questa prima fase, che dovrebbe prendere circa un mese, si passerà alla fase 2, la più complessa, cioè quella della vaccinazione di massa, che sicuramente vedrà il coinvolgimento dell’esercito per creare vari centri vaccinali in tutte le città lombarde.

C’è già anche un ordine di priorità ben preciso nelle vaccinazioni da eseguire.

Il primo turno è quello dei grandi vecchi, gli ultra 80enni, la classe d’età dove il Covid ha mietuto più vittime, e con loro i malati cronici, cioè gli oncologici, i diabetici, i cardiopatici e i soggetti affetti da altre gravi patologie, che li rendono molto vulnerabili in questa pandemia. Poi si passerà agli ultra 65enni.

Finite le generazioni più anziane, toccherà alle categorie che sono in prima linea e che non fanno smart working: gli operatori delle forze dell’ordine e dei servizi essenziali, gli insegnanti e il personale scolastico, i lavoratori della grande distribuzione e degli enti che svolgono servizi di pubblica utilità, come gli autisti dei mezzi pubblici. 

FASE 3 – VACCINAZIONE DEL RESTO DELLA POPOLAZIONE

Infine, e a questo punto si sarà verso l’estate, si passerà al resto della popolazione, su prenotazione volontaria attraverso la medicina territoriale, il sito della Regione e altri canali che verranno individuati.

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Tutta la regia dell’operazione passa dalla Regione e dalle Ats, ma è molto centralizzata a Roma, da dove partiranno entro Capodanno le prime 305 mila dosi.

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