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Onu elimina la marijuana da lista droghe più pericolose

Dopo 50 anni e, con un solo voto di scarto, l’Onu ha tolto la cannabis dalla lista degli stupefacenti e ne riconosce l’uso terapeutico. La canapa non fa più parte dunque della “tabella IV” delle sostanze assieme per esempio a eroina e cocaina. Come sottolineato dall’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono ormai molte e ampie evidenze scientifiche sul suo uso terapeutico per patologie come morbo di Parkinson, sclerosi, epilessia, dolore cronico e non solo.

Finisce così l’era dei vincoli alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici legati alla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche dei 1961.

Maggioranza di un voto

Dei 53 Stati quasi tutti quelli appartenenti all’Unione Europea – ad eccezione dell’Ungheria – e alle Americhe hanno votato a favore, compresa l’Italia, raggiungendo la maggioranza di un solo voto, a quota 27. Gran parte dei paesi asiatici e africani, invece, si sono opposti. Questo cambiamento faciliterà la ricerca scientifica sulla la cannabis, nota per i benefici nella cura del morbo di Parkinson, della sclerosi, dell’epilessia, del dolore cronico e del cancro.

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“La decisione di  toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici” ha dichiarato Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute, coordina la campagna Legalizziamo!.

“Il voto è importante anche perché le raccomandazioni dell’Oms erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili” continua Perduca. “Finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale, come quelle delle Convenzioni Onu sulle droghe, non solo ai mutati scenari sociali e culturali ma anche alla luce del progresso scientifico”.

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