Gruppo FNM, con Trenord e Regione Lombardia, avvia un progetto per i viaggi su rotaia a zero emissioni tramite idrogeno, tenendo in conto chiaramente anche la fase di generazione dell’H2 che sfrutterà il mondo delle energie rinnovabili.
Economia circolare, autosufficienza in termini energetici e abbattimento di CO2 e particolato: questa l’idea che coinvolge diversi attori legati sia alla produzione dei treni a idrogeno che alla loro messa in opera, passando anche per la generazione del carburante green e per il rifornimento.
I treni a idrogeno saranno prodotti da Alstom, che in Europa ha già sperimentato sistemi di trazione a emissioni 0. In Germania il treno iLint, il primo treno a idrogeno al mondo, da settembre 2018 ha percorso circa 250.000 km in servizio passeggeri su una tratta in Bassa Sassonia. I nuovi mezzi sono sviluppati sulla base della piattaforma Alstom Coradia Stream e sono in larga misura identici ai treni Donizetti già in uso a Trenord. Ciò consente di ridurre i tempi di consegna e conseguire possibili sinergie in ambito manutentivo.
La prima fase del progetto prevede l’arrivo di 6 elettrotreni alimentati a idrogeno, con l’opzione per la fornitura di altri 8. Sono infatti 14 i mezzi diesel da sostituire progressivamente. L’investimento è stato stimato in oltre 160 milioni di euro. I primi di questi convogli, prodotti da Alstom, saranno consegnati entro il 2023
L’ipotesi è quella di un costo di produzione dell’idrogeno di 5 euro al chilogrammo, cifra che potrà essere confermata solo una volta raggiunta la fase operativa. Si parla anche di avviare il progetto con idrogeno blu, compensando tramite sistemi di abbattimento della CO2. Con idrogeno blu, infatti, si intende la produzione del vettore energetico a partire da fonti fossili ma con la cattura del carbonio emesso.
L’utilizzo dell’idrogeno sarà poi esteso al resto del trasporto pubblico con la flotta di autobus di FNMA, così da coprire anche il trasporto passeggeri su gomma dell’area lombarda interessata: circa 40 mezzi in Valcamonica.
L’investimento stimato è di 250/300 milioni di euro complessivi tra treni, impianti di produzione e interventi infrastrutturali.