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Il governo sta mettendo a punto il piano vaccinazione anti-Covid . Prevista anche la somministrazione di una seconda dose,come riportato repubblica.it, se la prima non dovesse risultare efficace. Sarà attribuita pure una  patente d’immunità per girare l’Italia. Le priorità restano i sanitari degli ospedali e gli ospiti e il personale delle Rsa. Poi si procederà dagli 80enni. Saranno fatti test immunologici per vedere se il vaccino ha funzionato e a chi non ha sviluppato anticorpi verrà ripetuta la somministrazione.

Chi li ha otterrà un “passaporto vaccinale”. Sono alcune ipotesi al vaglio del Piano strategico per la vaccinazione anti Covid  .  Potrebbe essere richiesto per gli spostamenti, in Italia tra varie regioni e anche da uno Stato all’altro. Le cose da chiarire sul vaccino e sulla verifica della sua efficacia non mancano, come è inevitabile che sia visti i tempi così ristretti.

Una volta fatto il vaccino, darei una tessera che lo testimoni. Chi non vuole farselo non entra in: ristoranti, bar, cinema, teatri, stadio, negozi, autobus, taxi, treni, e tiene sempre la mascherina… poi vedi che lo fanno”. Ad affermarlo su Twitter è Alessandro Gassmann, svelando la sua netta opinione sul vaccino.

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PIANO VACCINI

Il ministro Roberto Speranza ha annunciato che il piano sarà presentato il 2 dicembre in Parlamento e che sarà gestito dallo Stato, non dalle Regioni.

A differenza degli altri vaccini, il cui acquisto viene fatto a livello regionale, per l’anti-Covid «l’acquisto sarà centralizzato e gestito dallo Stato», ha detto il ministro della Salute, parlando all’incontro online ‘La sanità futura tra innovazione e ricerca’, organizzato da Rcs Academy.

In Italia verrà distribuito il 13,65% dei vaccini opzionati in Europa.

Speranza ha ribadito la sua “grandissima fiducia nelle agenzie regolatorie preposte a garantire la sicurezza dei vaccini, che in Europa e Italia sono l’Ema e l’Aifa. Quando avranno completato il percorso, il vaccino reso disponibile sarà un vaccino sicuro, e noi dovremo lavorare per costruire una campagna di vaccinazione molto larga nel nostro paese”. Non arriverà subito per tutti, ma all’inizio si avranno alcune milioni di dosi. Ad esempio da Pfizer ne arriveranno 3,4 milioni, e poiché ne servono due a persona, “si potranno vaccinare 1,7 milioni di persone. Partiremo da categorie più a rischio di prendere virus, come personale sanitario, anziani e chi ha più patologie”. E’ il percorso, ha concluso, “che ci consentirà di aprire una fase diversa”.

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