piste da sci covid
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Condizioni quasi impossibili per le stazioni invernali. In arrivo le «linee guida» per la neve. Il documento sarà portato in Conferenza delle Regioni oggi lunedì  23 novembre per essere poi sottoposto al Governo e al Cts.

Sulla neve nelle zone gialle e arancioni indossando la mascherina chirurgica obbligatoria – meglio tenerla sotto lo scaldacollo – ma con la riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie rispetto alla capienza massima, che resta al 100% per le seggiovie. Ma anche tetto massimo di skipass giornalieri, acquisto on-line di biglietti per evitare le code eaprès ski consentito solo con posti a sedere.

Le prime linee guida

Per chi vuole passare una giornata sulla neve deve rispettare delle regole che molto probabilmente saranno validate oggi, 23 novembre, e con le attuali ordinanze del ministero della Salute in vigore nelle varie regioni, le vacanze sulla neve sarebbero off limits in diverse catene alpine.

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Secondo le linee guida, se ci si reca sulla neve nelle zone che sono gialle o arancioni si deve:

  • sempre indossare la mascherina, meglio se è sotto lo scaldacollo
  • le funivie e le cabinovie funzioneranno, ma la capienza sarà ridotta al 50%
  • tetto massimo di skipass giornalieri: “limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione/area/comprensorio sciistico, con criteri omogenei per Regione o Provincia Autonoma o comprensorio sciistico da definire successivamente, sentiti anche i rappresentanti di categoria, concordati con i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio”
  • acquisto on-line di biglietti per evitare le code e après ski consentito solo con posti a sedere.

Per quanto riguarda gli impianti sciistici delle zone rosse, come quelle che si trovano in Valle D’Asta, saranno chiusi quelli destinati agli sciatori amatoriali.

Sono in arrivo le regole sulla settimana bianca anti-Covid previste dalle linee guida delle regioni per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici.

Di sicuro, i gestori dovranno assicurare il “distanziamento interpersonale di un metro in tutte le fasi precedenti il trasporto” dei turisti. Questa regola vale anche per i nuclei familiari, i conviventi ed i congiunti. Fanno eccezione i soggetti che hanno necessità di un accompagnatore come i mancini sotto il metro e 25 cm o di assistenza.

Chi dovrà controllare che vengano rispettate le regole? Saranno sia le autorità di Pubblica Sicurezza in raccordo con gli Enti locali e sia il personale del Dipartimento di Protezione Civile, del Corpo dei Vigili del fuoco, del Corpo Forestale e del Soccorso Alpino.

Per chi vuole fermarsi a fare uno spuntino o un aperitivo lo può fare, ma solo se si sta seduti e rispettando i protocolli sulla ristorazioni e pubblici esercizi.

Nel documento, come riportato anche dal Sole 24 ore, si legge: “si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali” e andranno studiate “soluzioni integrate con i gestori di impianti che dovranno regolare i flussi ed alleggerirli in caso di maltempo“.

Quando l’utente acquista uno skipass deve “ritenersi responsabile e informato (con l’ausilio di materiale informativo affisso o reperibile sul sito, se l’acquisto viene effettuato on-line) circa lo stato di salute proprio e dei propri conviventi o costituenti nucleo familiare (inteso come persone con le quali si condividono spazi confinati quali mezzi di trasporto, camere d’albergo, unità abitative ecc…), impegnandosi nel caso contrario a non utilizzare gli impianti di risalita e segnalando secondo le procedure, l’insorgenza di eventuale sintomatologia“.

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