La Lombardia si prepara ad essere promossa dalla zona rossa (quella a rischio Covid più elevato) a zona arancione (fascia di rischio intermedio).
Formalmente la zona rossa per la regione più colpita (insieme a Piemonte, Val D’Aosta e Calabria) è stata rinnovata fino al 3 dicembre, ma in realtà è possibile che possa arrivare già il 27 novembre l’allentamento delle misure.
E a livello nazionale?
Fatto salvo le ’promozioni’ verso restrizioni minori (con la Lombardia in zona arancione dovrebbe passare anche il Piemonte), però, l’intenzione del Governo sarebbe di mantenere tutto chiuso fino al 3 dicembre.
Intanto si cerca la quadra attorno al nuovo Dpcm che deciderà, gioco forza, la gestione del Natale 2020.
NUOVO DPCM: le anticipazioni
Per le feste Natalizie è probabile che si vada infatti verso due Dpcm – o verso un Dpcm a due stadi – il primo valido dal 3 al 23 dicembre il secondo dal 23 dicembre al 6-15 gennaio.
È probabile che si vada verso due Dpcm – o verso un Dpcm a due stadi – il primo valido dal 3 al 23 dicembre il secondo dal 23 dicembre al 6-15 gennaio.
Spostamenti per Natale e Capodanno
L’intenzione del governo è quella di concedere una limitata riapertura dei confini per le regioni che si trovano in fascia gialla, in modo da consentire le riunioni familiari per le feste.
Riguarderebbe non solo chi è ancora residente o domiciliato nell’altra regione ma anche chi ha in quella regione i genitori o il coniuge oppure i figli.
Il nulla osta avrebbe valore per una settimana.
Il Cts sarebbe però contrario e anche alla salute hanno parecchi dubbi. L’ala ’rigorista’ vorrebbe norme più rigide dal 23 dicembre al 6 gennaio, con coprifuoco alle 22 o al massimo alle 23, in modo da rendere difficili i cenoni e impossibile la celebrazione in compagnia del Capodanno. Ma c’è anche chi, almeno per le zone gialle, almeno per viglia di Natale e ultimo dell’anno, vorrebbe allungare il coprifuoco fino all’una di notte.
Orari dei negozi e coprifuoco, cosa cambia?
Dal 3 al 23 dicembre il coprifuoco dovrebbe scattare alle 23, non è ancora chiaro invece cosa accadrà sotto le feste.
Sempre dal 3 al 23 dovrebbe essere consentito lo shopping, con i negozi che potranno rimanere aperti in una fascia oraria più ampia – si ipotizza fino alle 21 o 22 – per evitare assembramenti.
Ci sarà anche l’apertura dei centri commerciali nei weekend e saranno contingentati gli ingressi non solo nei negozi ma anche nelle strade dello shopping.
Ristoranti e bar, si va verso la riapertura?
Dal 3 al 23 dicembre i ristoranti dovrebbero riaprire anche la sera, fino alle 22, nelle zone gialle.
Via libera anche ai bar, fino alle 21. Possibile una riapertura dei ristoranti e dei bar fino alle 18 nelle zone arancioni.
Confermata la regola del massimo quattro persone per tavolo.
Dal 23 al 6 gennaio nel governo si confrontano due linee opposte. Quella rigorista vuole bar e ristoranti chiusi nelle zone arancioni e aperti fino alle 18 nelle zone gialle.
L’altra manterrebbe le regole previste dal 3 al 23.
Musei, cinema e teatri. Ma anche palestre e piscine
In tutta Italia per tutto il periodo festivo dovrebbero rimanere chiusi musei, mostre, teatri e cinema oltre a piscine, palestre, sale giochi, sale bingo. La sola possibile eccezione sono i musei,che nelle zone gialle potrebbero effettuare una apertura su prenotazione per una capienza del 30-50% rispetto ala normale. Lo si deciderà alla luce dei dati dei prossimi giorni.
Impianti sciistici
Le Regioni vorrebbero da dicembre la riapertura delle piste da sci con l’obbligo di mascherina e la riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie rispetto alla capienza massima, che resterebe al 100% per le seggiovie. Ma Cts e governo vorrebbero consentirla solo per le zone gialle.
Zone d’Italia: tutti i cambiamenti in arrivo
Tra 5 giorni la cartina geografica Covid è però destinata a cambiare in Italia.
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