virologo crisanti scaled
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Il virologo Andrea Crisanti, docente di Microbilogia all’università di Padova, è convinto che il lockdown è uno scenario ormai inevitabile, vista la curva epidemiologica “Piuttosto che riaprire per Natale, penso che la situazione sia così malmessa da dover consigliare l’opposto: approfittare delle ferie di fine anno per chiudere tutto in quelle due settimane e cercare di fermare il contagio. Ma capisco che bisogna tener conto delle esigenze dell’economia”.

Un lockdown totale sarà inevitabile, perché con queste misure i casi non diminuiranno e il vaccino anti-covid non verrà distribuito in quantità tale da avere un impatto nei prossimi mesi. Quindi, io penso che in questo momento si cerchi di scavallare il Natale, poi ci sarà il lockdown totale, a meno che non avremo soltanto un migliaio di casi al giorno”. Lo afferma a “Piazzapulita” (La7) Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all’Università di Padova, aggiungendo: “Tutto dipenderà dal numero di decessi. Se salirà ancora, non credo che potrà essere rimandato il lockdown. Se la situazione si mantiene a questi livelli, avremo un lockdown dopo Natale”.

 

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“Se si osserva la curva dei contagi e la dinamica dei decessi si capisce come siamo in una situazione sovrapponibile a quella di marzo – precisa – E se consideriamo che con il lockdown totale di allora abbiamo dovuto attendere fine aprile per intravedere la famosa fine del tunnel, si può intuire a che punto ci troviamo. E qui non stiamo nemmeno facendo un vero lockdown”. Quindi “L’impatto delle misure restrittive sarà inferiore a quello di allora e servirà più tempo perché le restrizioni producano effetto”.

Per l’esperto dobbiamo decidere “quanta sofferenza e morti siamo disposti ad accettare. Il sistema può anche reggere e allo stesso tempo avere un numero di decessi maggiore rispetto alla prima ondata. Ma la metrica dovrebbe essere tarata sulla sofferenza umana e sociale, non sulla tenuta del sistema”. Inevitabile quindi un nuovo lockdown: “I numeri lo imporrano – dice – L’Rt resterà superiore o uguale a uno a lungo. È una questione matematica”. Quanto ai controlli, “con questo livello di contagi il numero di tamponi effettuato non ha più senso. Aveva senso farne 400mila al giorno per bloccare la catena di diffusione. Ormai la marea del virus è fuori controllo”.

 

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