7.1 C
Milano
domenica, Novembre 24, 2024
Advertisement

JUNKER: l’app che ti aiuta a differenziare quando il packaging è enigmatico

junker
junker
Advertisement
JUNKER: l’app che ti aiuta a differenziare quando il packaging è enigmatico. Fare la raccolta differenziata non è affatto un gioco da ragazzi, soprattutto con alcuni imballaggi
JUNKER: l'app che ti aiuta a differenziare quando il packaging è enigmatico

Le confezioni incomprese. In cima alla poco lusinghiera classifica degli imballaggi che dal punto di vista del riciclo sono più oscuri per gli italiani troviamo la confezione delle Pringles (che non a caso nel mercato britannico sta per cambiare), seguono quelle della pasta Giovanni Rana e della Rummo. Guardando invece alle diverse tipologie di prodotto, le più enigmatiche sono il cartone del latte, i sacchetti di biscotti e le vaschette di polistirolo. Il risultato ? Nella raccolta della plastica il 9% dei materiali presenti, che non ci dovrebbe essere (secondo fonti Corepla).

“Gli imballaggi sono una materia difficile, che non ci insegnano a scuola e che ci mette in crisi perché sono numerosi quelli difficili da riconoscere”
spiega Noemi De Santis di Junker, l’app che aiuta a fare la raccolta differenziata.
E il tetrapak, dove lo butto? Il problema è bifronte.
“In certi comuni la carta va con gli imballaggi leggeri, in altri va da sola. Il tetrapak a volte va con la carta a volte è raccolto a parte; la plastica a volte coi metalli a volte da sola; i metalli da soli o col vetro o con la plastica”

Insomma, nella raccolta differenziata l’Italia unita si deve ancora fare.

“Molti packaging sono oggettivamente difficili da riconoscere, spesso sono composti di materiali diversi: questo ci mette in difficoltà”. Sulle confezioni dei prodotti “il marketing usa tutto lo spazio e pochissimo resta per le informazioni sul riciclaggio. Anche i simboli dei materiali sono tutt’altro che chiari (e non sempre corretti): quello del triangolino, ad esempio, può avere un numero o la sigla del materiale (dai metalli alle plastiche) e questo non semplifica le cose”

Junker, l’app che ti aiuta a differenziare, è sicuramente un’utile bussola. 1,4 milioni di download (è la prima app in Italia nella categoria utility), 800 mila utenti attivi ogni giorno, 1,6 milioni di prodotti censiti, che vengono riconosciuti inquadrando il codice a barre con la fotocamera del telefonino. Versioni in inglese, tedesco, francese, e, per le comunità straniere in Italia, cinese, rumeno, russo, ucraino e bulgaro. Pluripremiata (ricordiamo la Fondazione per lo Sviluppo sostenibile e l’Atlante dell’economia circolare) è utilizzata da oltre 800 comuni (10 milioni di abitanti) per comunicare coi cittadini (indicando ad esempio variazioni del calendario della raccolta porta a porta) e per ricevere da loro segnalazioni in tempo reale.

Insomma, per sapere dove buttare i prodotti della classifica, è possibile affidarsi a Junker. Per quanto riguarda il cassonetto, dipende dal Comune in cui ti trovi.
Advertisement