La crisi innescata dalla diffusione del coronavirus ha colpito senza dubbio in maniera rilevante anche i titolari di partita Iva e i lavoratori autonomi che hanno dovuto fare i conti prima con il lockdown e poi con la difficile ripresa dell’attività che rischia di essere nuovamente compromessa.
Partita Iva: aiuti extra oltre quelli del Governo
Come è noto il Governo ha preso una serie di misure per le partite Iva, riconoscendo alcuni bonus che sono stati erogati nella misura di 600 euro per i mesi di marzo e aprile, per poi salire a 1.000 euro a maggio.
Previste ulteriori indennità anche per i mesi successivi ma solo per alcune categorie di lavoratori.
Per venire incontro ai propri iscritti e offrire un sostegno alla loro attività, alcune case di previdenza private hanno deciso di erogare dei contributi extra ai professionisti.
Partita Iva: Cassa forense estende scadenza per prestazioni assistenziali straordinarie
E’ il caso della cassa forense che già nei mesi scorsi ha previsto dei rimborsi forfettari da destinare ai suoi iscritti per i costi relativi all’esercizio della professione legale nel periodo febbraio/aprile 2020.
Nella seduta del 15 ottobre scorso invece, il Consiglio di Amministrazione di cassa forense ha deciso di prorogare al 31 dicembre 2020 il termine, inizialmente fissato per il 31 ottobre 2020, per la presentazione delle domande per ottenere le prestazioni assistenziali straordinarie in favore dell’iscritto e dei suoi superstiti per l’emergenza COVID-19.
Da segnalare che il Cda di cassa forense, visto che l’iniziale dotazione di 1,5 milioni di euro è stata interamente utilizzate per l’erogazione delle istanze presentate, ha deciso di mettere a disposizione altri 1,5 milioni di euro.
Cassa forense: chi può fare richiesta dei contributi
Nella comunicazione pubblicata sul sito ufficiale di cassa forense, si legge che i contributi possono essere richiesti dagli iscritti, ossia dagli avvocati che sono stati ricoverati in una struttura sanitaria o posti in isolamento sanitario obbligatorio per aver contratto il virus o per contatti diretti con soggetti contagiati.
La provvidenza può essere altresì richiesta in caso di decesso del coniuge dell’iscritto o dei figli conviventi, avvenuto per patologia Covid-19, nel periodo compreso tra l’1 febbraio e il 31 dicembre 2020.
Cassa forense: 1.000 euro all’avvocato in quarantena
La cassa forense ha previsto un contributo anche per gli avvocati posti in isolamento obbligatorio senza aver contratto il virus.
In tal caso, per le domande che giungeranno dopo il 15 ottobre 2020, il contributo sarà erogato nella misura di 1.000 euro, tenendo conto delle disposizioni del Ministero della Salute che ha modificato la durata del periodo di isolamento.
Cassa forense: contributi fino a 7.500. I dettagli
Nel comunicato di cassa forense si legge inoltre che resta invariata la misura dei contributi da erogare in caso di ricovero in una struttura sanitaria, o di isolamento sanitario obbligatorio per aver contratto il virus, o ancora in caso di decesso del coniuge dell’iscritto o dei figli conviventi.
In base a quanto deliberato dal Cda nella seduta del 30 luglio 2020, gli importi dei contributi che verranno erogati ai beneficiari delle misure assistenziali sono:
€ 5.000 in caso di ricovero per Covid-19;
€ 3.000 in caso di isolamento sanitario obbligatorio avendo contratto il virus Covid-19;
€ 1.500,00 in caso di isolamento obbligatorio senza aver contratto il virus ma perchè in contatto con malati Covid-19;
€ 7.500 in caso di isolamento obbligatorio senza aver contratto il Covid – 19 e con coniuge deceduto per Covid-19
€ 5.000 in favore di superstite di iscritto deceduto per Covid-19.
Per accedere ai suddetti contributi, gli aventi diritto devono inoltrare la domanda alla cassa forense entro il termine del 31 dicembre 2020, utilizzando i moduli disponibili sul sito dell’ente.