Claudia Andujar
Claudia Andujar
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Triennale e Fondation Cartier portano a Milano Claudia Andujar: la prima mostra che segna una collaborazione  che durerà otto anni.

È l’esposizione “Claudia Andujar: la lotta Yanomami”, in mostra dal 17 ottobre 2020 al 7 febbraio 2020 e dedicata alla grande artista brasiliana, ad inaugurare la collaborazione che durerà otto anni tra la Triennale di Milano e la Fondation Cartier pour l’art contemporain.

Questo è solo il primo frutto della partership sancita il 16 settembre con l’ Ambasciata di Francia dall’ Ambasciatore Christian Masset, dal presidente della Triennale Stefano Boeri e da Hervé Chandès, direttore generale della Fondation Cartier. L’ambasciatore in quell’occasione ha sottolineato l’importanza dell’accordo tra queste due grandi istituzioni, una pubblica e l’altra privata, e ha detto: “E’ un esempio molto emblematico di partnership pubblico-privato con una vera dimensione europea”.

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Boeri ha affermato che una partnership del genere in Europa non si era ancora vista: “Il fatto che due istituzioni che condividono una storia importante di promozione di mostre, temi e programmi, decidano di scommettere di fare un percorso insieme, mi sembra bellissimo” ha detto. Per la Fondation Cartier questa sarà anche un’occasione per far conoscere meglio in Italia il proprio lavoro, condividere artisti, idee, visioni. Hervé Chandès ha evidenziato quanto sia importante, oggi più che mai, costruire dei progetti “duraturi e di grande respiro” e ha sottolineato che “in questa epoca di grande incertezza bisogna appoggiarsi su qualcosa di solido e di lunga durata” e che oggi, più che mai, “c’è bisogno di prospettive e collaborazione”. Boeri ha affermato che “investire in una programmazione culturale comune in un momento così delicato vuol dire avere fiducia nella cultura come fattore di unione”.

Quella esposta alla Triennale di Milano è la più grande retrospettiva dedicata al lavoro e all’attivismo della fotografa brasiliana Claudia Andujar, che ha passato oltre cinquant’anni a scattare foto e a proteggere dai cercatori d’oro uno dei più grandi gruppi indigeni del Brasile: gli Yanomami.

La Andujar ha posato il suo sguardo sulla vita di questo popolo lasciando una testimonianza al contempo poetica e documentaristica, giocando sui chiaroscuri e i piani ravvicinati. Ha sperimentato anche tecniche nuove, per esempio applicando un leggero strato di vaselina sull’ obiettivo per dare una dimensione surrealista agli scatti dei rituali sciamanici.

Appuntamento, dunque, negli splendidi spazi della Triennale di Milano: da non perdere!

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