I cancelli del Parco più grande d’Europa non riapriranno il 4 maggio, data di inizio della cosiddetta «Fase 2».
Lo ha fatto sapere il sindaco del capoluogo brianzolo Dario Allevi, senza ipotizzare, per il momento, una possibile data per il ritorno alla normalità. «È ancora troppo presto – ha dichiarato il primo cittadino – è una decisione sofferta, ma è meglio la via della prudenza, per la tutela della salute dei cittadini».
Scelta dettata anche dalla circostanza che l’area di circa settecento ettari di verde, che si estende sul territorio anche di altri comuni del circondario monzese, è praticamente «impossibile da controllare», considerando che molte restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria continuano anche dopo la fatidica data di maggio, relativamente per esempio al distanziamento sociale o alla possibilità di fare attività fisica solo individualmente.
In Comune, il pensiero è andato alle giornate del 7 e dell’8 marzo scorso, a ridosso del primo blocco totale lombardo, quando l’arrivo del clima caldo e soleggiato aveva riempito il parco monzese con lunghe code di gitanti che arrivavano dal milanese e dalla Brianza.
Nell’area di Monza e provincia (800mila abitanti circa) il numero di contagi è di poco superiore a 4500 casi.
Blocco anche sulle alzaie del Naviglio. Alessandro Folli, presidente del consorzio Villoresi, ha annunciato che lunedì non aprirà al traffico ciclopedonale le alzaie di tutta la sua rete che comprende i Navigli, il canale Villoresi e altri tratti. Ciò non significa che le alzaie saranno chiuse a Milano, perché in quei tratti le alzaie sono concesse in uso ad altri gestori, in particolare al Comune di Milano. Molti milanesi però utilizzano le alzaie dei Navigli per risalire in bicicletta fino a Turbigo. «La natura e le caratteristiche di questi passaggi non consentono sempre il rispetto del divieto di assembramento e, spesso, neppure il mantenimento della distanza di sicurezza tra individui», dichiara Folli. «Temiamo che le nostre alzaie possano diventare luoghi privilegiati per affluenze fuori controllo o addirittura per pericolosi assembramenti, evenienza che vogliamo a tutti costi evitare».
Oltre ai suddetti parchi, non riapriranno a Milano anche i mercati commerciali all’aperto, ovvero i mercati locali.