1583651978058.jpg coronavirus  conte firma il decreto  chiuse lombardia e 14 province
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CONTE: annuncia durante la sua conferenza stampa che “l’intera penisola italiana sarà in zona rossa” con l’impossibilità di spostamenti regione per regione, se non per motivi improrogabili di lavoro e salute.

Dichiarazioni alla stampa del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle nuove misure del Governo per il contrasto e la prevenzione della diffusione del virus COVID-19. Il nuovo decreto sarà in vigore dal 10 marzo al 3 aprile.

E un piano di emergenza per far fronte all’emergenza sanitaria legata all’epidemia del Coronavirus che consentirà assunzioni di 20mila tra medici, infermieri, operatori e l’acquisto di 5 mila impianti per la ventilazione assistita per potenziare i reparti di terapia intensiva.

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Non ci sarà più una zona rossa. Le misure restrittive vengono estese a tutta Italia“. E’ l’ultima misura annunciata dal premier Giuseppe Conte per far fronte all’emergenza coronavirus. “I contagi e i decessi sono in forte aumento”, ha sottolineato il presidente del Consiglio invitando tutti a cambiare le proprie abitudini e limitare gli spostamenti.

Saranno consentiti gli spostamenti solo per motivi inderogabili di lavoro, e di salute previa compilazione del modulo di autocertificazione. E saranno vietati gli assembramenti”. Il premier ha poi fatto riferimento alle scene viste in questi giorni, con la movida notturna che in molte città come Roma e Milano non si è fermata.

Il provvedimento sarà pubblicato subito dopo la firma in Gazzetta ufficiale e pertanto sarà in vigore da domani.

“Le nostre abitudini vanno cambiate ora” “I numeri – ha ribadito Conte – ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.

Chiusura di palestre, scuole e università su tutto il territorio italiano fino al 3 aprile 2020.

“Stop a tutte le manifestazioni sportive” Il premier ha poi dettto che “non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo”.


RIEPILOGANDO…

LAVORO E NECESSITA’ – I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. E’ possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio puo’ autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto.

STOP ASSEMBRAMENTI – E’ la novità annunciata da Conte, non prevista fino a ieri neanche nelle zone “arancioni”: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

FEBBRE E QUARANTENA – Chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è “fortemente raccomandato” di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi e’ “assoluto” per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus.

FERMO IL CAMPIONATO, NON LE COPPE – Si fermano tutti gli sport, incluso il campionato di calcio, ma possono tenersi a porte chiuse competizioni internazionali. Gli atleti professionisti e olimpici possono allenarsi.

PALESTRE NO, PARCHI SI’ – Sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all’aria aperta rispettando la distanza di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.

CHIUSI GLI IMPIANTI DA SCI – Piste chiuse in tutta Italia.

FERIE E CONGEDI – Si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. E’ applicabile il lavoro agile anche in assenza di accordi aziendali.

STOP SVAGHI – Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.

BAR E NEGOZI – Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18 con obbligo di garantire la distanza di almeno un metro, pena la sospensione dell’attività. La regola della distanza vale per tutti i negozi che possono stare aperti ma se sono all’interno dei centri commerciali chiudono nei weekend. Nessun fermo per alimentari, farmacie e parafarmacie.

FERME SCUOLE E ESAMI PATENTE – Scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici.

LE CHIESE – I luoghi di culto possono aprire solo se in grado di garantire la distanza di almeno un metro: sospese le cerimonie civili e religiose, inclusi i funerali.

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