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UNIVERSITA’ LOMBARDE: gli studenti arrivano da tutta Italia, mentre al Sud si registra una drastica diminuzione! La Statale guida la crescita: “La nostra forza è essere generalisti”

universtà milanoGli atenei lombardi fanno man bassa di immatricolati all’università. Nel 2019/2020 la crescita supera tutte le più rosee previsioni e consolida il primato di regione che attrae più matricole d’Italia. A diffondere i dati sulle iscrizioni negli atenei statali tradizionali (non online), è l’università di Palermo, che ha scaricato i numeri dall’Anagrafe nazionale degli studenti universitari. Rispetto al 2018/ 2019, gli atenei ubicati nelle province lombarde hanno incrementato i propri immatricolati ai corsi triennali e a ciclo unico dell’ 8 per cento. Raggiungendo e superando le 50.700 presenze, con oltre 3.700 matricole in più rispetto a 12 mesi fa. In testa alla classifica nazionale dei 60 atenei presi in considerazione due università lombarde: la Statale di Milano e l’università di Bergamo. Nel primo caso l’incremento supera il 15 per cento. Per avere un’idea del successo che riscuotono le istituzioni universitarie lombarde basta sbirciare alcuni numeri. A livello nazionale si registra un timido più 1 per cento. Con la quasi totalità (27 su 38) delle università del centro- sud costrette a conteggiare meno iscritti.

Nelle regioni settentrionali il vento è favorevole ma l’affermazione si blocca al 4,3 per cento. La Lombardia va parecchio oltre. Ecco perché. “Siamo l’ateneo che ha conosciuto la maggiore crescita nei corsi triennali e a ciclo unico — conferma Marina Brambilla, prorettrice della Statale — . Un dato di grande soddisfazione per noi, in linea con le politiche che la nuova governance sta mettendo in atto, confermate e potenziate dal piano strategico 2020/2022. Il nostro obiettivo è quello di giocare un ruolo importante in campo europeo e internazionale. Credo che essere una università generalista, aspetto che alcuni considerano negativo, per noi sia un punto di forza. E l’incremento degli immatricolati provenienti da altre regioni testimonia il gradimento della nostra offerta. Una crescita che viene accompagnata da misure di potenziamento del diritto allo studio: servizi di orientamento e accoglienza, servizi per i disabili, borse di studio, servizi bibliotecari”. Una lettura condivisa anche dalla collega della Bicocca: “Le università lombarde sono sempre più attrattive per studenti da tutto il mondo — rilancia la rettrice Giovanna Iannantuoni — . Il crescente respiro internazionale degli atenei lombardi è merito di scelte strategiche che puntano su competitività, internazionalizzazione della didattica, eccellenza della ricerca scientifica, politiche di placement, finalizzate a garantire una formazione trasversale ma anche a fare dell’università italiana un motore di sviluppo socio- economico”.

Anche la Bicocca cresce nelle immatricolazioni anche perché “quattro dei nostri laureati su cinque trovano lavoro entro un anno”. E anche quando i numeri sono preceduti da un segno meno, le cose non sono come sembrano. Al Politecnico si registra una flessione contenuta: meno 2,5 per cento. “Il calo degli immatricolati — spiega Lamberto Duò, delegato alla didattica e all’orientamento dell’università che sforna ingegneri e architetti — lo abbiamo deciso noi. Fino allo scorso anno il meccanismo del test di ingresso per i ragazzi del quarto e del quinto anno delle scuole superiori portava ad uno sforamento del numero programmato di diverse centinaia di unità. Quest’anno abbiamo modificato questo aspetto e siamo riusciti a contenere i numeri sui posti preventivati”. Perché questa scelta? “È stata dettata dalla necessità di garantire la qualità della didattica che ci siamo prefissati. Ma al calo degli iscritti non è corrisposto un calo delle domande di ammissione, che anzi sono cresciute”.

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