GALLERIA DARTE MODERNA
GALLERIA DARTE MODERNA
Advertisement

GALLERIA D’ARTE MODERNA: dal 15 marzo al 16 giugno 2019 la mostra dedicata ad Angelo Morbelli, artista piemontese di nascita ma milanese di adozione.

Apre al pubblico domani, venerdì 15 marzo, alla GAM Galleria d’Arte moderna, la mostra dedicata ad Angelo Morbelli, artista piemontese di nascita ma milanese di adozione. In occasione del centenario della morte, la GAM rende omaggio a uno dei protagonisti della grande stagione divisionista e della pittura lombarda a cavallo tra due secoli.

Visitabile fino al 16 giugno, il percorso espositivo è allestito nelle sale del piano terra di Villa Reale, recentemente sottoposte a un intervento di restauro che valorizza le decorazioni e i pavimenti originali anche grazie a un rinnovato impianto illuminotecnico.

“Morbelli 1853-1919” è una mostra promossa dal Comune di Milano, ideata e prodotta da GAM, curata da Paola Zatti in collaborazione con Alessandro Oldani, Giovanna Ginex e Aurora Scotti e fa parte del programma “Milano Art week”, il palinsesto del Comune di Milano dedicato all’Arte moderna e contemporanea – in programma dall’1 al 7 aprile – proponendo un ciclo di incontri e visite guidate dedicate.

Advertisement
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner

Con l’intento di documentare alcuni degli aspetti salienti della produzione di Morbelli, quali la sperimentazione tecnica e l’elaborazione di alcune tematiche a cui sono dedicate le sei sezioni del percorso, l’esposizione propone nuovamente l’artista sulla scena milanese dopo moltissimi anni di assenza: l’ultima esposizione monografica a lui dedicata risale infatti al 1949.

L’approfondimento della conoscenza dell’artista è condotto, come di prassi, a partire da alcuni capolavori della collezione permanente: il Museo prosegue infatti con questa esposizione la sua programmazione temporanea volta a valorizzare gli artisti e con essi i movimenti che si sono rivelati snodi essenziali nell’evoluzione figurativa italiana otto e novecentesca.

Prestigiosi prestiti provenienti dal Musée d’Orsay di Parigi e dalla Galleria nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma completano il percorso d’approfondimento, insieme ad alcune opere di confronto che documentano le affinità tematiche, tecniche e compositive tra l’artista e alcuni suoi contemporanei, come Ernesto Bazzaro, Giuseppe Pellizza da Volpedo (con cui condivise anni di amicizia e lunghi scambi epistolari), Medardo Rosso, Vittore Grubicy de Dragon.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con saggi di Paola Zatti, Giovanna Ginex, Aurora Scotti, Alessandro Oldani, Niccolò D’Agati, Gianluca Poldi e le schede delle opere a cura di Costanza Ballard.

QUI LE INFORMAZIONI SU ORARI E BIGLIETTI.

“Morbelli 1853 – 1919” – Le sezioni della mostra

Dalla Colma a Milano, città d’adozione
Originaria di Casale Monferrato, la famiglia Morbelli si era trasferita ad Alessandria, dove nel 1853 nacque il pittore. Nel casalese, però, i Morbelli mantennero sempre una residenza di campagna presso Colma, frazione di Rosignano Monferrato. Al centro del borgo si trova ancora oggi Villa Maria, così chiamata in onore della moglie di Morbelli. La Villa fu infatti insostituibile “locus animae” del pittore lungo il corso di tutta la sua vita, divenendo punto di partenza e di arrivo di una complessa rete epistolare e di uno straordinario sodalizio composto di illustri ospiti casalesi, tra cui Leonardo Bistolfi e Francesco Negri (che ha fissato nella memoria fotografica l’atelier di Morbelli), e di famosi artisti e letterati.
Nel 1867, del resto, Angelo Morbelli aveva lasciato la natìa Alessandria per trasferirsi a Milano dove, frequentando l’Accademia di Brera, ebbe modo di ampliare la propria formazione ed entrare in contatto con una pluralità di artisti ed intellettuali. A Milano Morbelli visse la maggior parte della sua vita e coltivò rapporti significativi anche al di fuori dell’ambito strettamente accademico con personalità di spicco come Vittore Grubicy e artisti divisionisti quali Giovanni Segantini e Gaetano Previati.

Continua a leggere…

Advertisement