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Erano ville di boss mafiosi, locali usati per riciclare il denaro di affari illeciti, luoghi dove si sono consumati delitti, bruciate vite umane, conclusi affari sporchi che hanno ingrassato i patrimoni della malavita. Oggi sono comunità di accoglienza, centri di socialità, terreni dove lavorano ragazzi, spazi di aggregazione, laboratori aperti agli abitanti dei quartieri. Per raccontarli e aprirli alle visite dei milanesi è iniziato  il Festival dei beni confiscati alla mafia, voluto dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano, arrivato alla sua quinta edizione, che durerà fino al 2 aprile.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare la cittadinanza sulla presenza delle mafie a Milano e in Lombardia, attraverso i patrimoni immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. I quasi 200 spazi assegnati dallo Stato all’amministrazione sono stati messi a bando e dati in gestione ad associazioni che operano nel sociale. Fitto il programma di incontri e spettacoli che nelle giornate di festival avranno come teatro questi beni, di differenti dimensioni, capienze e soprattutto storie, diventando luoghi che ospitano cultura, con libri, incontri, spettacoli, musica, proiezioni, attività per bambini. Scopo di molte iniziative è aiutare la diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Nelle edizioni precedenti hanno dato il loro contributo scrittori, attori, magistrati e politici attivi nella lotta contro la mafia e molti artisti, oltre a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
All’inaugurazione presso la cascina di Chiaravalle, di fronte a centinaia di studenti – alla presenza dell’ex pm Gherardo Colombo, del parlamentare Nando dalla Chiesa e del consigliere regionale Umberto Ambrosoli – il sindaco Giuseppe Sala ha spiegato: “Questa provincia è forse la più ricca d’Italia. E questo va bene, ma attirerà sempre anche gli interessi della mafia. Non possiamo pensare che la battaglia sia vinta”. Riutilizzare i beni confiscati alla mafia dunque “è un messaggio fondamentale”, ha osservato il sindaco, anche se serve sostegno per chi non ha le risorse per riutilizzarli


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Fra gli appuntamenti da segnalare, la presentazione, venerdì alle 17 della ciclostaffetta itinerante lungo tutta la penisola di “l’Agenda Ritrovata per Paolo Borsellino”, con l’ideatore, lo scrittore Gianni Biondillo, e Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia. S
abato invece alle 19, al Musei Interattivo del Cinema, viale Fulvio Testi 121, serata su cinema e mafia, conuna retrospettiva dei film di Pif, presente in sala, e il documentario “Un gelato per Saviano”.
Programma completo del festival curato da Barbara Sorrentini sul sito del Comune di Milano.
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