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La Giunta approva 8,3 milioni di euro per disoccupati ed emarginati. Potenziati i servizi per i milanesi in difficoltà

Uscire dallo stato di emarginazione e isolamento, più o meno complesso, è possibile e lo strumento più efficace, insieme all’accompagnamento sociale, è certamente il lavoro.

L’Amministrazione Comunale che negli ultimi tre anni ha investito 5,3 milioni di euro in tirocini (Borse lavoro) attivati dal Centro per la mediazione al lavoro (Celav).

Questo servizio si è rivolto a 5.640 persone, ha attivato 4.323 tirocini, ha coinvolto 2.994 persone nella maggioranza disoccupati o in condizioni di svantaggio sociale con progetti individualizzati.

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L’obiettivo frutto del potenziamento annunciato è di seguire almeno 7000 cittadini in difficoltà, a cui offrire, quindi, formazione e percorsi lavorativi retribuiti

Tra i più fragili, seguiti dal Celav fino alla finalizzazione di un lavoro, 667 hanno raggiunto l’assunzione, il 40% con un contratto a tempo indeterminato.

È un numero rilevante se si considera che le persone tornate all’ occupazione sono uomini e donne che – da sole e senza l’accompagnamento sociale del Comune – non avrebbero avuto alcuna possibilità di reinserimento lavorativo: si tratta di ultracinquantenni espulsi dal mercato del lavoro, senzatetto ospiti di Casa Jannacci e di altri ricoveri, ex detenuti o detenuti con un permesso di uscita, invalidi, giovani con fragilità familiari e rifugiati.

Con l’approvazione dello stanziamento di 8,3 milioni di euro la Giunta ha avviato nuova fase di interventi dedicati ai disoccupati milanesi in condizioni di svantaggio sociale e a chi, insieme al lavoro ha perso la casa e le relazioni familiari e vive una condizione di grave emarginazione.

Degli 8,3 milioni di euro approvati , 2,7 milioni di euro sono stati destinati al rafforzamento del servizio di informazione, orientamento, accompagnamento al lavoro del Celav e 5,6 milioni di euro alla riorganizzazione del servizio medico-infermieristico, socio-assistenziali, educativo e di segretariato sociale della Casa di Accoglienza – centro polifunzionale “Enzo Jannacci”e del Centro Aiuto Stazione Centrale. Per entrambi gli ambiti è previsto lo svolgimento di una gara.

Con il provvedimento – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – investiamo nuove risorse per rafforzare i servizi e le azioni contro la grave emarginazione e la disoccupazione delle persone più fragili. Vogliamo continuare ad aiutare chi vive uno svantaggio sociale e da solo non può farcela ad uscire dall’isolamento in cui si sprofonda quando la perdita del lavoro, delle relazioni familiari e di una casa ti lasciano senza nulla.

Servizio Celav

Il Centro di Mediazione Lavoro ha la finalità di sviluppare percorsi di accompagnamento al lavoro per persone in condizione di svantaggio sociale, economico e di salute e che vivono una situazione di disoccupazione protratta o soprattutto giovani disoccupati .

Negli ultimi tre anni il Celav ha attivato 4.323 tirocini (borse lavoro): di questi il 14% ha riguardato l’area carcere, il 13,9% l’area adulti in difficoltà; il 13,3% l’area invalidi. Una quota dei tirocini non finalizzati all’assunzione, è riservata all’area psichiatria: nei tre anni attivate 717 borse lavoro. Il potenziamento del servizio ha l’obiettivo di arrivare a prendere in carico almeno 7000 utenti.

Sono stati circa un centinaio i tirocini attivati con gli ospiti della Casa di Accoglienza Jannacci. L’obiettivo è di raddoppiare il numero dei tirocini e delle assunzioni chiedendo da parte delle aziende una nuova e più ampia disponibilità ad offrire posizioni lavorative per i tirocinanti inviati dal Comune.

Negli ultimi tre anni i contatti sono stati 1.936 per 1.113 posizioni.

In questo quadro si farà riferimento anche alle risorse nazionali contenute nella Legge di Stabilità, riguardanti la grave emarginazione.

Il fine del potenziamento è inoltre quello di estendere l’area di intervento del CELAV verso forme di disoccupazione grave riguardanti fasce mai ritenute “protette”.

I processi di impoverimento hanno infatti determinato una situazione nella quale la cosiddetta “normalità” ha visto crescere processi di uscita dal mercato del lavoro molto consistenti.

Casa Accoglienza Enzo Jannacci e Centro Aiuto Stazione Centrale

La Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci in viale Ortles 69 è lo storico e più grande dormitorio della città e ospita all’anno circa 1.400 senzatetto. Negli ultimi anni il centro è stato riqualificato ampliandone la capienza che oggi è di 487 posti letto (178 riservati a donne). Nel periodo invernale il numero dei posti aumenta a 600.

La struttura da dormitorio è diventato un centro multiservizi per la grave emarginazione con interventi mirati al recupero dell’autonomia individuale delle persone ospitate attraverso progetti individualizzati con la presenza di assistenti sociali ed educatori.

Vi lavora stabilemente una squadra di 14 professionisti tra assistenti sociali, educatori, psicologi e psichiatri. Al suo interno sono stati aperti sportelli e ambulatori ad uso degli ospiti tra cui: un servizio medico, infermieristico, uno socio-assistenziale, il segretariato sociale, il guardaroba, uno sportello del Celav (Centro mediazione lavoro) e una ciclofficina.

Negli ultimi tre anni sono state effettuate 3.000 visite mediche, 25.695 prestazioni ambulatoriali, 1.654 ricoveri nel reparto infermieristico interno, 1.155 progetti riguardanti l’area abitativa (ricongiungimento con la famiglia, richiesta casa popolare, inserimento nel sistema della Residenzialità sociale temporanea), 1.619 progetti riguardanti l’area lavorativa (formazione lavoro, contatto con centri per il lavoro e con il Celav).

Il Centro Aiuto Stazione Centrale di via Ferranti Aporti 2, opera nell’ambito della grave emarginazione sociale con l’obiettivo di orientare le persone italiane e straniere senza dimora e in stato di bisogno affinché possano accedere ai servizi socio assistenziali presenti in città, dai ricoveri, alle mense per i poveri, alle docce pubbliche, ai guardaroba. Gli accessi annuali sono circa 13.500. disoccupati

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