Il broker thailandese è sparito e dei 480 milioni di euro promessi nessuna traccia.
MILANO – Se Mr. Bee Taechaubol (non) voleva fare un regalo a Silvio Berlusconi, nel trentesimo anniversario dell’acquisto del Milan (20 febbraio), c’è riuscito benissimo.
Mr Bee-Milan, la trattativa salta definitivamente? Questo è il triste scenario che si sta prospettando per i colori rossoneri.
I continui rinvii hanno fatto indispettire e stizzire Silvio Berlusconi, che qualche giorno fa aveva rilanciato un suo vecchio slogan: “Voglio riportare il Milan ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo”.
Il problema principale è che Mr. Bee non ha ancora trovato i 480 milioni richiesti per chiudere l’affare, però le parti sono in continuo contatto e l’offerta del broker cino-thailandese rimane la migliore sul piatto.
Ci sono alcuni impedimenti da considerare:
- DI NATURA POLITICA – Per raccogliere il denaro richiesto, Bee Taechaubol deve riassemblare la cordata di investitori e per riuscire in questa impresa è necessario che si destreggi tra correnti e gruppi presenti in seno al Governo di Pechino, visto che le varie aziende cinesi sono ad esso legate. La Citic Bank, sua partner e principale finanziatrice fin dall’inizio in questa operazione, a settembre 2015 si era tirata indietro e poi invece è tornata in scena.
- DI NATURA FINANZIARIO-SOCIETARIA – Le turbolenze delle borse asiatiche in questi mesi non hanno agevolato l’affare-Milan, ma va anche detto che è ancora aperta una discussione riguardante la futura governance del club. I potenziali acquirenti vogliono avere del potere decisionale, pur divenendo soci di minoranza, anche perché l’impegno di mettere 480 milioni è notevole. E la devolution di poteri ad Arcore non viene ben digerita. Quando Silvio Berlusconi ha deciso di non vendere il 51% delle quote, ma solo il 48%, è uscita di scena la Ads Securities di Abu Dhabi. E in Cina fanno sapere che sarebbe più facile staccare un assegno da 700-800 milioni per l’intero Milan che andare a comprare la minoranza per le cifre di cui si parla.
Per quanto concerne le altre manifestazioni di interesse, Fininvest non sembra stia considerando quella del fondo Usa Madison. La più accreditata viene considerata una proveniente sempre dalla Cina, ma si è ancora in una fase del tutto embrionale.
RIPERCUSSIONI SOCIETARIE- La valutazione di un miliardo di euro aveva fatto sognare Silvio Berlusconi che già pregustava di incassare una cifra cospicua da poter reinvestire in società e sul mercato per poter rinforzare pesantemente la rosa. Questo mancato ingresso di denaro avrà, per forza di cose, ripercussioni sul bilancio societario, dove Fininvest ha dovuto coprire il buco di 94 milioni del precedente esercizio. Dopo più di un anno le cose sono cambiate radicalmente: Mr Bee ha dato dimostrazione di non essere affidabile e ora il Milan è molto irritato per la situazione di imbarazzo in cui si trova.
LACRIME E SANGUE- Con queste premesse la prossima campagna acquisti del Milan sarà al risparmio. Dopo aver investito 90 milioni di euro, la scorsa estate, Adriano Galliani ha avuto le mani legate in questo mercato di riparazione e le avrà anche a giugno visto che senza l’aiuto di Mr Bee difficilmente si riusciranno a chiudere operazioni importanti in entrata.
Solo eventuali uscite derivanti dalle cessioni di El Shaarawy, Luiz Adriano e pochi potrebbero dare una boccata d’ossigeno alle casse rossonere che, al momento, piangono.
I tifosi rossoneri, in questi mesi, hanno sognato che l’ingresso del broker thailandese avrebbe portato denaro fresco da poter reinvestire sul mercato. Questi sogni, però, sono destinati a dover svanire nel nulla, così come i soldi promessi da Mr Bee: si preannuncia, così, un’altra stagione di lacrime e sangue per i colori rossoneri.
La verità è che, 30 anni dopo, Berlusconi salverà una seconda volta il Milan, ma si annunciano stagioni di sacrifici, tagli di spesa e zero follie sul mercato. Sperando che, in casa, crescano presto altri Donnarumma.