C’è un Acquada in città, un “acquazzone” come si dice in dialetto lombardo, quello che estivo che ti sorprende, ti travolge e spazza via quello che c’era prima dando vita a un bellissimo arcobaleno. Così si presenta l’omonimo ristorante in via Villoresi 16 dove ai fornelli c’è Sara Preceruti, premiata con la Stella Michelin a soli 28 anni per il suo lavoro a La Locanda del Notaio a Pellio Intelvi (CO) e Miglior Chef Donna nel 2013 secondo Identità Golose. Insieme a lei in cucina il suo sous-chef Isao Sonoda.
Il ristorante Acquada
Lo spazio di Acquada è elegante, intimo e accogliente, con pochi tavoli per garantire ad ogni ospite un’esperienza curata in tutti i dettagli. Ad aprile 2022 – complice anche l’ingresso in società di Art Group, capitanato da Luca Corsini, imprenditore nel mondo del turismo, degli eventi e dell’intrattenimento – l’intero spazio è stato oggetto di restyling sotto la direzione dell’arredatrice Paola Signorini, con nuovi colori e nuovi elementi di arredo: il verde “acquada” ha lasciato spazio a un più raffinato color carta da zucchero alle pareti, intervallato da un panna discreto e, nelle sale minori, dalla carta da parati “Hors Saison” di Elitis, il cui paesaggio marittimo dai toni tenui ben si sposa alle nuove sedute color mattone di Acquada.
La cucina
Un menù che cambia seguendo le stagioni ma che non delude mai. La parola che meglio descrive la sua cucina è “vivace”, a rappresentare uno stile capace di stupire e allo stesso tempo confortare, di divertire e far riflettere, di rinnovare senza stravolgere.
È negli antipasti che inizia il divertimento, perché sono le portate con cui spesso la chef si sbizzarrisce e prepara l’ospite all’esperienza. Protagonisti sono i contrasti, che passano attraverso le consistenze ma anche per gli abbinamenti: dolce e salato, carne e frutta, croccantezza e mousse, punte di agrodolce a stuzzicare il palato: tutto concorre al divertimento, tutto racconta l’amore per un percorso gastronomico in cui il cibo non è solo nutrimento ma anche continua scoperta, sorpresa, passione.
Nei primi, Sara Preceruti interpreta tutte le classicità con le sue personali visioni: l’immancabile risotto, testimonianza delle sue origini pavesi, dialoga con le tante paste ripiene che la chef ama particolarmente preparare a mano, passando attraverso i primi della tradizione riveduti e corretti secondo uno stile che gli regala una nuova giovinezza.
Tra i secondi, carne e pesce hanno pari dignità, sempre con un tocco autoriale. La carta dei secondi di Acquada spazia dal piccione alla faraona, passando per l’anatra e attraversando i mari, per proporre piatti che vogliono regalare suggestioni, raccontare storie, accompagnare il palato in un viaggio fatto di sapori diversi che si mescolano con maestria e sapiente dosaggio.
Nei dessert, non può mai mancare “Il Gianduja veste rosso”, signature dish di Sara Preceruti dove le note del peperone dolce e del cioccolato si sposano perfettamente e sanno stupire, esprimendo alla perfezione lo stile di cucina della chef, che ama i “dolci non dolci” e non disdegna l’uso delle verdure nella pasticceria tradizionale.
Per scoprire tutte le interessanti proposte del menù non mancano due percorsi degustazione (da 6 o 8 portate) che conducono i commensali in una vera e propria esperienza di gusto accompagnata, su richiesta, anche da un’ottima degustazione vini.