Da sabato 17 dicembre, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ospita l’installazione La Gabbia del collettivo auroraMeccanica, grazie alla partnership e al sostegno di IBSA Foundation per la ricerca scientifica. La nuova opera si inserisce in Digital Aesthetics, il programma di installazioni di arte digitale interattiva a cura dello staff educativo del Museo.
Digital Aesthetics è volto ad aprire nuovi scenari di riflessione ed esplorazione dei linguaggi digitali, delle relazioni con l’intelligenza artificiale e delle connessioni tra innovazioni tecnologiche e processi creativi artistici. Le installazioni scelte ed esposte al Museo incoraggiano l’interazione e la partecipazione dei visitatori in prima persona, e ispirano lo sviluppo di attività educative nei laboratori interattivi come anche momenti di confronto e dialogo con artisti e creativi, tutti rivolti a pubblici diversi: studenti, insegnanti, adulti.
“È una installazione site-specific che attiva il vissuto partecipativo del visitatore non più considerato come utente passivo, ma essere sociale e co-autore dell’opera. Questo mette in secondo piano l’autore come genio solitario, invitando alla socialità educativa che questo tipo di opere attiva. È un’opera anche metafora dei tempi pandemici che stiamo vivendo, in cui da un paio di anni il mondo è finito nella gabbia del lockdown, generando così una consapevolezza maggiore e voglia di libertà che, come contraccolpo, quest’opera genera”, sottolinea Giacinto Di Pietrantonio, Critico d’arte e Professore di Storia dell’Arte, presso lo IED (Istituto Europeo del Design) di Torino e Como e curatore del progetto per IBSA Foundation.
La Gabbia esplora i confini tra mondo analogico e digitale attraverso un’installazione poetica in cui l’azione fisica dei gesti dà vita a forme immateriali. Al centro di una stanza buia una gabbia per uccellini scende dal soffitto e un fascio bianco di luce proietta la sua ombra sulla parete. Lo spettatore è invitato a scuotere la gabbia sopra la sua testa per scoprire l’effetto che questo gesto produce sia nel mondo reale sia in quello digitale: l’ombra proiettata sul muro si modifica e, a sorpresa, si materializza l’immagine di uno stormo di uccellini in volo verso una libertà appena acquisita.
La Gabbia utilizza poetica, estetica e tecnologia per coinvolgere emotivamente ognuno di noi attraverso le nostre esperienze. Fruendo dell’opera, diventiamo infatti co-protagonisti di un sistema che amplifica e sfrutta le nostre potenzialità cognitive e sensoriali.
L’opera, collocata all’interno del laboratorio di cultura digitale Future Inventors, è fruibile in anteprima per il pubblico del Museo durante il weekend 17-18 dicembre.