Il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia presenta una nuova offerta culturale educativa rivolta al pubblico rendendo per la prima volta accessibili le sue Collezioni di Studio. Il progetto, che avrà in futuro un andamento progressivo, è iniziato prima del 2020 e ha portato alla riorganizzazione dei depositi ubicati nel Padiglione Aeronavale, al fine di trasformarli in aree fruibili al pubblico.
Collezioni di Studio al Museo della Scienza
A partire dal 24 luglio e per tutto il periodo estivo fino al 28 agosto, saranno prenotabili visite guidate per piccoli gruppi che potranno accedere ai depositi ogni sabato alle ore 11.30. Con questa iniziativa, il Museo vuole sensibilizzare le persone alla tutela e valorizzazione di beni rappresentativi della storia della scienza e della tecnologia.
“Collezioni di Studio, è uno di quei progetti dalla forte natura identitaria, che tocca il cuore della nostra missione, perché riguarda il riordino progressivo e la fruibilità per il pubblico di una componente importante delle collezioni del Museo – visibili in forma espositiva solo per il 15% -, ed è uno dei più rilevanti fra quelli che abbiamo potuto portare avanti nel periodo di obbligata chiusura a causa della pandemia. Il progetto è particolarmente significativo in quanto renderà possibile, nel tempo e progressivamente, l’apertura al pubblico di 2.000 mq sui 2.800 mq dei depositi interni, dando l’opportunità di prendere visione di componenti importanti delle nostre collezioni che, per ragioni diverse, non possono essere esposte. Non solo, il fascino della visita a un deposito museale costituisce un’esperienza unica che i nostri animatori scientifici, in forte relazione con i nostri curatori, sapranno rendere coinvolgente e indimenticabile”, commenta Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia.
Il percorso proposto per le prime giornate di apertura si articola attraverso collezioni non esposte da tempo e singoli beni con caratteristiche estremamente differenti tra loro: oggetti impiegati per sport e diletto, strumenti di ricerca scientifica provenienti da contesti d’eccezione, oggetti quotidiani di epoche passate, antenati di tecnologie che popolano le nostre case oppure apparati tecnici normalmente visibili solo agli addetti ai lavori e highlights della storia della tecnica famosi nel mondo. La Vespa da Record, il biciclo di Lallement, il supercomputer Cray o la strumentazione laboratorio di Giulio Natta sono solo alcuni tra i beni conservati nei depositi del Museo.
L’esperienza di visita guidata ai depositi è molto diversa ma altrettanto affascinante perché permette di vedere migliaia di oggetti diversi nel loro insieme all’interno di un luogo inusuale e suggestivo, a differenza di pochi oggetti selezionati per il racconto di un’esposizione. A partire dagli oggetti selezionati, e attraverso gli spazi e gli arredi, si esploreranno quindi tutte le diverse anime dei depositi: luogo di soglia, in cui gli oggetti entrano come parte del patrimonio collettivo e da cui, in questa stessa veste, escono per attività di valorizzazione; luogo di conservazione, non un semplice spazio di stoccaggio ma un contesto in cui le opere sono periodicamente supervisionate e dove vengono mantenute in sicurezza nel tempo, a beneficio delle generazioni attuali e future; luogo di studio, in cui esperti ed appassionati hanno la possibilità avvicinarsi agli oggetti per motivi di ricerca; e naturalmente luogo di scoperta, in cui godere del patrimonio conservato dal Museo soffermandosi sulla dimensione storica e sui processi e i percorsi di costruzione della memoria collettiva.