SCUOLA: I 250 milioni di euro sono diventati 150, ma i dettagli per la scuola d’estate si vanno affinando. Il progetto Bianchi prende corpo pian piano.
La modalità di recupero estivo per gli studenti, contenuto nel testo del Decreto sostegni, si va delineando. Nel testo si legge: “Al fine di agevolare le istituzioni scolastiche nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurriculare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità” degli studenti, il Fondo per l’arricchimento e ampliamento dell’offerta formativa“, è incrementato di 150 milioni di euro. Orientamento e recupero previsti “anche nel periodo che intercorre fra la fine dell’anno scolastico 2020-2021 e l’inizio del 2021-2022″.
Si tratterà di un potenziamento attraverso centri estivi diurni, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa. Gli interventi avverranno all’interno del patto che ha visto interventi dei singoli Comuni in collaborazione con enti pubblici e privati. Lo scorso anno particolare attenzione era stata rivolta al finanziamento dei progetti per contrastare la povertà educativa, vero e proprio centro dell’azione di governo, ora, del ministro in carica. Le differenze tra regioni vanno ridotte: “Al Nord i bambini possono contare su una copertura dei nidi al 50 per cento, in Sicilia al 3 per cento”, ha ricordato Bianchi.
Il ritorno in classe, quest’anno, sarà fissato il Primo settembre “e verificheremo cosa è stato recuperato durante l’estate”. Due direttori di Uffici scolastici regionali, Liguria e Lazio, si sono detti pronti a far partire la scuola in estate. Lo scorso settembre l’ex ministra Lucia Azzolina aveva provato ad avviare recuperi tra l’uno e il quattordici settembre, ma la mancata obbligatorietà del provvedimento ha fatto sì che in molte scuole i rientri anticipati per gli studenti che avevano deficit non si siano realizzati.
Molti docenti continuano a essere contrari al ponte educativo estivo proposto dal Governo. Una docente infatti scrive: “Il progetto di un ponte tra giugno e inizio agosto, con laboratori volontari per docenti e studenti, non tiene conto degli sforzi che abbiamo fatto in quest’anno di didattica a distanza. Gli stessi ragazzi non ne possono: si sono sacrificati con le loro famiglie in un periodo davvero brutto per tutti noi”.