fontana speranza
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È ufficiale: da lunedì la Lombardia cambia colore (per la 16esima volta in 5 mesi) tornando zona rossa.  Per contenere la ripresa della circolazione del virus, il Cts da settimane ha chiesto automatismi. Su tutti (almeno) uno: la zona rossa quando si superano i 250 casi settimanali su 100 mila abitanti.

Lo avevano già spiegato ieri alle Regioni i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. La Lombardia da qualche giorno, ha superato abbondantemente questa quota, raggiungendo 312. Una progressione lenta, ma continua, ovviamente spinta dall’esplosione di casi nel Bresciano, ma che si sta allargando sul resto del territorio, in particolare nella zona dei laghi. Lo dimostra anche l’andamento di un’altra curva, a suo tempo ancor più decisiva: quella dell’Rt, che per sintomi sarebbe ormai salita tra 1,28 e 1,32. Un dato, anche questo, per l’intera forbice al di sopra del cut-off considerato da fascia rossa dal governo.

Come cambiano le regole per gli spostamenti

In zona rossa sono vietati gli spostamenti sia all’interno della propria Regione di residenza che dentro al proprio comune. Nei comuni infatti ci si potrà muovere solo per motivi di necessità, salute e lavoro. Questi dovranno essere dimostrati con un’autocertificazione. Rimane sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione. Continuerà a essere vietato lo spostamento verso seconde case e anche verso abitazioni private a meno che non ci siano particolari esigenze. In zona rossa chiudono inoltre tutti i negozi. A rimanere aperti saranno solo le attività commerciali che vendono beni di prima necessità come supermercati, farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole. Rimangono chiusi i ristoranti e i bar che potranno continuare sia il servizio di asporto (fino alle 22) che le consegna a domicilio. Rimangono chiuse le scuole e lo saranno anche gli asili nido: tutti gli istituti scolastici non potranno svolgere lezioni in presenza, ma solo a distanza e anche le università. Chiusi anche i musei, gli istituti culturali, i teatri e i cinema.

IL PRESIDENTE FONTANA

Attilio Fontana: «La Lombardia purtroppo si prepara a diventare zona rossa. Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus. Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita».

«Ad un anno dall’inizio della pandemia, non credo che abbiamo commesso degli errori nella gestione dell’emergenza, ma che il virus è più complicato di quello che gli stessi scienziati potessero immaginare – ha dichiarato Fontana -. A più di un anno di distanza non abbiamo ancora trovato una cura specifica. Grazie al cielo abbiamo fatto quasi un miracolo a trovare i vaccini, che sono l’unica nostra ancora di salvezza». Queste varianti attaccano molto anche i giovanissimi ha aggiunto il governatore -. Una delle categorie più contagiate è quella che va dai 9 ai 18 anni, il virus sta cambiando i soggetti su cui si installa. Bisogna prestare molto attenzione. È una sofferenza che mi auguro che nell’arco di qualche mese si concluderà».

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