Chi si aspetta un cambiamento con l’arrivo del nuovo anno e soprattutto del vaccino dovrà ricredersi.
Secondo la maggior parte degli esperi, da Walter Ricciardi ad Andrea Crisanti passando per Fabrizio Pregliasco, nonostante l’arrivo dei vaccini, dovremo continuare ad osservare le regole anti Covid, in primis uso delle mascherine e distanziamento fino alla fine del 2021, vale a dire “fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di gregge”.
“L’arrivo del vaccino anti-Covid in Italia non deve significare una riduzione delle misure che fino ad oggi abbiamo seguito, almeno fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di popolazione e questa dipende dalla velocità con la immunizzeremo. Quindi per buona parte del 2021 dovremmo rispettare le misure”, ha precisato Ricciardi all’Adnkronos Salute. Prima di lui anche Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova, aveva sottolineato che “si dovrà continuare con le misure anti contagio che tutti noi conosciamo non dico fino al ’44milionesimo’ vaccinato, perché l’effetto scudo della vaccinazione si comincerà a sentire anche prima”, facendo riferimento al fatto che l’obiettivo dell’immunità di gregge non è dietro l’angolo, dato che “è realistico pensare che si possa raggiungere solo per fine 2021”.
A loro ha fatto eco Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. “La mascherina, come minimo, ce la terremo fino alla fine del 2021”, ha detto intervenendo qualche giorno fa a Un giorno da pecora su Rai Radio 1. L’arrivo dei vaccini anti Covid-19, ha sottolineato l’esperto, “non significherà che automaticamente potremo smettere di rispettare le misure anti-contagio. Il 2021 sarà un anno in cui con i vaccini riusciremo a contenere meglio la malattia. L’opportunità di una vaccinazione di massa ha anche una valenza economica, perché le nazioni che riusciranno più rapidamente ad arrivare a un alto livello di vaccinazione” in termini di copertura “potranno far ripartire più rapidamente l’economia”, ma è ancora presto per mettere da parte mascherine e distanze.
Come avverrà la somministrazione dei vaccini ?
La seconda fase del piano coincide con l’avvio della campagna di immunizzazione ai cittadini che potrebbe partire non prima di marzo. Nella prima fase è stata data precedenza a operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti dei presidi sanitari per anziani (quasi due milioni di persone), successivamente saranno coinvolti cittadini di età superiore a 80 anni,in Italia 4.442.000, più la popolazione con almeno una patologia cronica (7 milioni circa). La struttura commissariale per l’emergenza farà un programma nazionale che verrà declinata dalle Regioni. La strategia dipenderà dal tipo di vaccini distribuiti in quel periodo e dalle loro modalità di conservazione (-70° Pfizer-Biontech, -20° con possibilità di mantenerli per un mese a -2/8° di Moderna e -2/8 gradi Astrazeneca in attesa di autorizzazione in Europa).