Il 7 gennaio l’Italia ritornerà alle suddivisioni regionali in base al colore e per il 15 gennaio dovrà essere pronto il nuovo Dpcm che scioglierà l’incognita sulla riapertura delle palestre, dei teatri e dei cinema oltre che quella, già estremamente in forse, dell’avvio della stagione sciistica. Ottimista invece il Ministro dello Sport sulle riaperture delle palestre a fine mese.
Se invece il contagio non darà tregua la chiusura di teatri, cinema, palestre e piscine potrebbe continuare anche dopo le festività.
Dunque si andrebbe verso una proroga dello stop ai teatri, agli spettacoli all’aperto, ai cinema, alle palestre e alle piscine al chiuso.
A cui si aggiungerà con ogni probabilità il divieto di grandi eventi aperti al pubblico e l’apertura delle discoteche.
Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 15 gennaio dovrebbe contenere la proroga delle chiusure: il 7 gennaio finiscono infatti le misure restrittive natalizie e entreranno in vigore di nuovo le fasce di colore in base all’andamento del contagio nelle regioni (rossa, arancione, gialla, in base ai livelli di allerta). Ogni provvedimento verrà preso prima di metà gennaio dopo avere analizzato l’andamento dei contagi. “Si deciderà anche sulla base dei dati epidemiologici che arriveranno dopo l’Epifania”, confermano fonti del governo.
Italia arancione fino alla vigilia di Capodanno – Ora dopo la zona rossa di quattro giorni dal 24 al 27 dicembre per tentare di disciplinare i festeggiamenti di Natale con cenoni e ritrovi familiari, arriva una tregua arancione di tre giorni fino al 30 dicembre. Da stamani dunque è ritornato lo shopping e la possibilità di uscire di casa
L’OTTIMISMO DEL MINISTRO SPADAFORA
Entro la fine di gennaio è possibile “pur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza”: ne è convinto il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, secondo il quale “l’apertura a fine gennaio è un obbiettivo raggiungibile”.
Sileri: senza adesione si va verso obbligatorietà del vaccino
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri avvisa: “Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, si dovrebbero prendere contromisure. Tra queste, l’obbligatorietà”.
“Non illudiamoci di uscirne in poche settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di un’adesione massiccia al vaccino”. Così in un’intervista a ‘La Stampa’ il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Rispetto ai dubbi del personale sanitario “metterei in dubbio la qualità del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento. Al momento – prosegue – non è prevista alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà.