“Se dovesse arrivare un’impennata, una terza ondata o una variante che faccia sbalzare l’RT, allora ci troveremmo facilmente in zona rossa o con misure più restrittive”: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo ha detto durante la sua ultima apparizione a Porta a Porta.
Il pericolo di una stretta a gennaio c’è ed è concreto, anche se prima di prendere qualunque decisione si dovrà misurare l’effetto delle restrizioni varate con il decreto legge 172/2020 che ha portato la zona rossa e arancione in tutta Italia.
Il Premier ne ha parlato durante la sua presenza a Porta a Porta, nella quale ha fatto chiarezza su diversi aspetti legati alla gestione dell’emergenza, come ad esempio sul rientro in classe dal 7 gennaio.
Parole importanti sono arrivate rispetto a cosa succederà – o meglio, potrebbe succedere – dopo le feste.
Il Decreto Natale è stato giustificato dicendo che solo prevedendo nuove restrizioni in un periodo di massima convivialità come quello delle festività natalizie si potrà ripartire in sicurezza a gennaio, quando avrà inizio tra l’altro la prima fase del piano vaccini. Ma potrebbe non essere così.
Mentre nelle scorse settimane Giuseppe Conte ha sempre escluso l’ipotesi di un secondo lockdown generalizzato – che poi è stato previsto, seppure con qualche deroga in più sugli spostamenti, proprio nel periodo delle feste con tutta Italia in zona rossa – questa volta il Presidente del Consiglio non ha avuto dubbi a riguardo.
Semmai dovesse essercene la necessità tutta Italia verrà proclamata zona rossa, con misure restrittive per contenere l’epidemia.
Perché l’Italia potrebbe essere tutta zona rossa a gennaio
Sono due i fattori che più preoccupano gli esperti, tanto da far anticipare a Conte la possibilità di un nuovo provvedimento con cui l’Italia sarà tutta zona rossa o comunque in cui verranno introdotte misure più restrittive rispetto a quelle attualmente in vigore.
Nel dettaglio: il primo elemento è quello di una terza ondata. La maggior parte degli esperti, infatti, concorda nel credere che a gennaio ci sarà una nuova curva di contagi, con un ulteriore picco. Gli effetti di una terza ondata potrebbero essere drammatici, visto che questa volta molti ospedali sono già vicini alla capienza massima.
l secondo elemento è rappresentato dalla variante da Covid che arriva dalla Gran Bretagna e che da settimane potrebbe circolare anche in Italia. Il Presidente del Consiglio non lo esclude, definendo la variante Covid come “una scheggia impazzita che potrebbe far saltare i programmi”. Questa corre con uno 0.70 in più, e questo spiegherebbe “molte cose” come ad esempio un’improvvisa risalita dei contagi nonostante le misure restrittive oggi in vigore.
E qualora questi due elementi dovessero portare ad una nuova impennata della curva, il Presidente del Consiglio sa già quale piano attuare:
“Potremmo tornare a gennaio con tutta Italia in zona rossa, o comunque con l’introduzione di ulteriori restrizioni”.
Le festività natalizie, quindi, potrebbero non essere state un’eccezione, ossia una decisione presa vista la straordinarietà del periodo. Quello di questi giorni, in cui tutta Italia sarà zona rossa con l’eccezione della zona arancione nei giorni feriali, potrebbe essere solamente l’inizio di un lockdown “soft” che potrebbe durare anche dopo le feste.