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Dove trovare capolavori dell’architettura e dell’arte contemporanea nelle chiese meneghine

Giovanni Battista Montini, nel periodo in cui fu cardinale di Milano (dal 1954 al 1963) insieme all’allora presidente dell’Eni Enrico Mattei, attuò un Piano delle Nuove Chiese. L’intento era quello di disseminare la bellezza della contemporaneità attraverso i luoghi di culto, oltre al forte bisogno di avere nuove parrocchie. L’idea è proseguita nel tempo con la costruzione di altri edifici sacri, fino all’anno giubilare del 2000, e, più avanti nel tempo, fino all’Expo 2015.

Ecco dunque 4 esempi a Milano:

  1. SANTA MARIA ANNUNCIATA IN CHIESA ROSSA

Ci troviamo nella zona sud di Milano. Qui venne realizzato per la prima volta nel 1932 questo edificio, successivamente modificato ( nel 1960) ma sempre mantenendo il progetto originario che non era stato ancora portato a termine per via di una questione economica. Alla facciata originaria, le modifiche del 1960 hanno aggiunto un porticato d’ingresso con quattro colonne rettangolari, funzionale per i fedeli. Al suo interno, l’edificio presenta una pianta a croce latina a tre navate ma con una particolarità: un’installazione luminosa con tre colori, blu, rosso e giallo, ad opera di Dan Flavin, che dal 1997 definisce le tre parti principali della chiesa, navata, transetto e abside. L’istallazione da all’ambiente un’atmosfera suggestiva che richiama i tre momenti chiave della giornata, alba, giorno e tramonto. L’idea venne portata a termine postuma grazie alla Fondazione Prada, in collaborazione con il Dia Center for the Arts di New York e il Dan Flavin Estate. Al lato del fonte battesimale è presente una statua in bronzo di San Giovannino, opera dello scultore Giacomo Manzù.

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Milano, via Neera 24

2. CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI AL FOPPONINO

 

Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino
Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino  

Questa parrocchia, situata a ovest della città, non lontano dalla Basilica di Sant’Ambrogio, sorge dove un tempo era presente uno dei cimiteri cittadini, insieme alla piccola chiesa seicentesca tuttora visitabile e adiacente alla nuova. Da qui il nome “fopponino” che significa piccolo cimitero in milanese. La struttura venne progettata da Gio Ponti e inaugurata nel 1964. Si tratta di un edificio in cemento armato con una facciata staccata dal corpo della chiesa, decorata da aperture esagonali a losanga. Otto di queste losanghe lasciano la vista aperta al di là dell’edificio e riprendono le facciate a vento della tradizione romanica lombarda. Al suo interno, la chiesa,  si è riempita, con il tempo, di numerose opere fra cui possiamo citare: la Pala absidale (12 metri per 8) del pittore Francesco Tabusso, realizzata nel 1975 in due parti aperte come si trattasse di un libro.

 

Milano, via Paolo Giovio 41

3. CHIESA DI SANTA BARBARA A SAN DONATO MILANESE

Questa volta ci troviamo nell’hinterland milanese, a San Donato. Qui è presente un edificio sacro inaugurato nel 1955 nell’area residenziale-industriale detta Metanopoli e voluta dal presidente dell’Eni Enrico Mattei. La chiesa, progettata dall’architetto Mario Bacciocchi, presenta una facciata policroma a capanna che ricorda le cattedrali toscane, mentre, sulla sommità, sono issate tre guglie che richiamano il Duomo di Milano. Il portale d’ingresso in bronzo è opera degli scultori Arnaldo e Giò Pomodoro. Al suo interno invece, il soffitto ribassato è composto da pannelli dipinti da Andrea Cascella, raffiguranti immagini paleocristiane stilizzate; mentre i bronzi della via Crucis, incastonati nelle pareti laterali, sono ad opera dello scultore Pericle Fazzini.

San Donato Milanese, piazza Santa Barbara 1

4. CHIESA DI SANTA MARCELLINA IN SAN GIUSEPPE DA CERTOSA

Ultima, ma non per importanza, Chiesa di Santa Marcellina in San Giuseppe da Certosa. Ci troviamo nel quartiere nord-ovest della Certosa. Qui si trova questa progettata e terminata nel 1958 dall’architetto Mario Tedeschi e dallo scultore Carlo Ramous, autore della facciata in cemento bianco con bassorilievi che raffigurano il Crocifisso circondato dai santi. L’edificio è sorto sulle ceneri di San Giuseppe alla Certosa, chiesa demolita negli Anni Cinquanta. La parrocchia è circondata da un fossato bordato di verde,  prende spunto probabilmente dal torrente Mussa che scorreva in questa zona, è attraversato da tre ponti che fungono da collegamento con il portico ricavato fra l’ingresso della chiesa e la facciata esterna in cemento. La struttura è fatta in muratura di mattoni pieni, come nella tradizione lombarda. Al suo interno, sono presenti diverse vetrate, molto ampie, dipinte a illuminare l’ambiente; fra le altre spicca quella alle spalle del presbiterio, lavorata a mano da Lindo Grassi, abile vetraio che operò anche per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Milano viale Espinasse 85

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