giorgio armani io ci sono Milano
giorgio armani io ci sono Milano
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“Io ci sono per Milano”, si legge nei cartelloni sparsi per la città, dallo storico billboard in via Broletto, recentemente utilizzato anche per ringraziare gli operatori sanitari in prima linea nella lotta al Covid-19, con il murales realizzato da Franco Rivolli della dottoressa con le ali che culla lo Stivale, a Corso Garibaldi passando per Piazza San Babila e 300 pensiline sparse per la città, “con i milanesi con sentimento”. Lo stesso messaggio di affetto e supporto che ha riempito le pagine de Il Corriere della Sera e La Repubblica, con cui Giorgio Armani ha voluto rinnovare e urlare la sua vicinanza alla capitale della moda e centro nevralgico del fashion biz made in Italy tra le metropoli maggiormente colpite dal coronavirus e ai suoi concittadini.

Come riporta anche wwd.com, il riferimento va al momento storico che stiamo vivendo, nel mezzo di una pandemia globale da Covid-19 che ha appena visto Milano intraprendere una seconda fase di restrizioni e distanziamento sociale. Ma Giorgio Armani sa il fatto suo (come sempre, e mica solo nella fashion industry): del Signore della moda amiamo la sua innata sensibilità verso l’universo donna e il genere umano in toto. E allora eccola, la sua firma in un font corsivo elegantissimo quanto lui, a corredare un messaggio di positività (e usiamola, questa parola, non abbiate timore di restare “positive” con l’umore e con lo spirito): “Io ci sono per Milano, con i milanesi, con sentimento”. Firmato, Giorgio Armani.

Un’iniezione di speranza che segue a ruota l’annuncio delle più recenti iniziative charity intraprese del gruppo, a cominciare dall’Emporio Armani Green Project, l’iniziativa che prevede l’ampliamento del verde a Milano (prevista la messa a dimora di tre milioni di alberi entro il 2030, oltre al sostegno, la valorizzazione e l’implementazione delle aree verdi all’interno della città metropolitana ndr) ma non solo. Da segnalare le significative donazioni all’Opera San Francesco per i Poveri (realtà meneghina che da più di 70 anni, attraverso la mensa del convento dei frati cappuccini, offre pasti gratuiti e molti servizi a bisognosi e senza tetto, e a chi non è in grado di accedere all’assistenza pubblica), Save the children per il progetto in Mozambico dedicato alla maternità e alla salute neonatale e altre 52 associazioni territoriali non-profit, tra cui Les Restaurants Du coeur a Parigi, The Trussel Trust a Londra, Florence in Giappone e la cinese China Soong Ching Ling.
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