Covid-19, per le università è quasi lockdown: basta lezioni in presenza, pochi gli studenti.
Le università milanesi, che il 7 settembre scorso avevano riaperto le proprie aule agli studenti dopo i lunghi mesi di chiusura a causa del lockdown e della prima ondata di contagi da coronavirus, tornano a “barricarsi”.
L’ultima in ordine di tempo a dire basta almeno per ora alle lezioni in presenza – ricominciate poco più di un mese fa – è stata la Cattolica. L’Ateneo, si legge in una nota, “resta aperto, ma sospende fino all’8 novembre le lezioni in presenza nelle sedi di Milano e Brescia”. Il motivo è presto detto: “L’aumento esponenziale dei casi di contagio da Covid-19 e l’invito delle autorità a ridurre gli spostamenti delle persone inducono l’Ateneo a ricorrere, a partire da mercoledì 28 ottobre e fino all’8 novembre, alla didattica fruibile solo a distanza per tutti i corsi di laurea e post-laurea delle sedi di Milano e di Brescia, ad eccezione di quelli della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali”.
L’università – assicurano dall’Unicatt – “segue costantemente e con attenzione gli sviluppi dell’epidemia e i relativi provvedimenti delle autorità competenti. Le strutture dell’Ateneo sono consapevoli dell’aggravarsi della situazione e si sono organizzate per gestire questa fase complessa”. E ancora: “Nei giorni scorsi è stato inoltre deciso l’ampliamento del ricorso al lavoro agile da remoto, pur garantendo attraverso presidi in presenza tutti i servizi dell’Ateneo. I docenti che lo desiderino potranno continuare a recarsi nelle aule appositamente predisposte per erogare le lezioni in streaming, previa comunicazione all’Ufficio Programmazione della sede di competenza”.
No presenza anche in Bocconi
Pochi giorni fa era stata la volta della Bocconi. L’ateneo tra il 26 ottobre e il 2 novembre – ma è verosimile che la data sarà spostata – “erogherà esclusivamente a distanza la didattica degli insegnamenti afferenti ai corsi di laurea e laurea magistrale”, avevano annunciato in una lettera il rettore Gianmario Verona e il consigliere delegato Riccardo Taranto.
“Siamo consapevoli – aveva precisato il rettore – di quanto l’esperienza universitaria in presenza sia fondamentale per una formazione completa e per un interscambio sempre proficuo all’interno della nostra community. Pertanto, non appena le normative chiariranno definitivamente il da farsi per l’intero semestre, valuteremo la possibilità di ripristinare il formato originario con attività anche in presenza, sempre in sicurezza e nel rispetto delle norme”.
Laurea online alla Iulm
Anche alla Iulm si è tornati un po’ indietro nei mesi, con le lauree che non si svolgeranno in presenza. “Abbiamo aspettato per prendere una decisione definitiva, monitorando l’andamento della situazione sanitaria – ha spiegato nei giorni scorsi il rettore, Gianni Canova -. Abbiamo preso la decisione, anche se un po’ a malincuore, di spostare tutti gli esami di laurea triennali e magistrali sul web”.
“Non sarebbe stato responsabile di questi tempi chiedere a studenti, docenti e familiari spostamenti da regione a regione, da provincia a provincia, affollamenti che avrebbero messo a repentaglio la salute di tutti. Dunque faremo anche le prossime laurea di novembre in remoto, con la promessa di mantenere ovviamente ferma la cerimonia del Graduation Days”, ha chiarito il numero uno della Iulm, che per le lezioni ha creato un “piano straordinario per la didattica online”.
Brera si “ferma”
Stop forzato anche all’Accademia di Brera, fermata neanche a dirlo dal coronavirus. “A causa del progredire dell’emergenza sanitaria covid-19, il Consiglio Accademico ha deliberato che l’orientamento e Piano di Studiì previsto in presenza nella settimana dal 26 al 31 ottobre 2020 verrà effettuato in modalità a distanza, tramite piattaforma on line”, si legge sul sito dello storico ateneo meneghino.
“Inoltre, le attività didattiche del primo semestre si svolgeranno esclusivamente con la modalità a distanza tramite la piattaforma on line Google G-Suite fino al 16 novembre 2020, fatte salve ulteriori direttive successive”, hanno annunciato, spiegando che “il semestre avrà regolarmente inizio a partire dal 2 novembre 2020, con la didattica a distanza per tutti i corsi, secondo quanto previsto dal calendario accademico”.
Le altre università, aperte ma vuote
In Statale per ora la didattica in presenza “resiste”, con forme nuove. Sui siti dei singoli corsi di studio, infatti, gli studenti – che possono comunque seguire in streaming – hanno l’obbligo di prenotare il proprio posto in aula e, eventualmente, in biblioteca.
Aperto e “attivo” anche il Poli, che però è desolatamente vuoto e dopo le ultime ordinanze ha dovuto rivedere gli orari dei propri spazi studio. “La presenza in aula è stata del 20% rispetto a quella pianificata”, ha spiegato il rettore Ferruccio Resta in una lettera indirizzata prima del weekend a colleghi e studenti. E anche qui, la causa è semplice da immaginare: “Ritengo di poter affermare che l’aumento dei contagi e le ultime indicazioni abbiano, in modo fisiologico, ridotto la mobilità di tutti noi e, conseguentemente, la presenza nelle aule”.