“Performing Raffaello” è un dialogo “speciale” che va in scena da giovedì 22 ottobre alla Pinacoteca di Brera.
Da una parte lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio, dall’altra il maestro del design Bruno Munari, che offre un modo nuovo per guardare uno dei quadri più famosi della storia dell’arte.
Torna in presenza – con le restrizioni imposte dal coronavirus – l’allestimento progettato nel 1976 da Bruno Munari per l’opera di Raffaello: davanti al quadro c’è una lastra di ferro con un buco che invita lo spettatore a chinarsi per dare un’occhiata.
Dietro la lastra Munari ha posizionato un pannello di plexiglass con inciso l’intreccio delle linee di fuga della prospettiva che tiene insieme il dipinto e, sovrapponendosi al quadro, mostra lo straordinario impianto dello Sposalizio. Basta guardare nel buco infatti per vedere che la porta aperta sull’infinito al centro del tempio è esattamente sulla stessa asse dell’anello che la Vergine sta per infilare e i piedi dei personaggi (uniti fra loro) formano un triangolo.
Il dialogo, visitabile solo la domenica fino a fine dicembre, prosegue online da novembre con la ricostruzione della storia degli allestimenti dello Sposalizio della Vergine dalla chiesa di San Francesco a Città di Castello (1504) fino alla sala XXIV di Brera disegnata nel 1982 da Vittorio Gregotti dove ancora oggi risiede.
Un documentario realizzato ad hoc messo a disposizione degli abbonati a Brera Plus, la nuova formula di ingresso che in un mese che ha già raccolto 50 mila iscritti.