Amazon Prime e il servizio di spesa a domicilio di Esselunga, così come tutte le principali piattaforme web del settore, sono state letteralmente presi d’assalto dai milanesi, costretti in quarantena dall’emergenza coronavirus, che cercano di acquistare beni di prima necessità, con tempi d’attesa che vedono la consegna schedulata anche dieci giorni dopo il clic.
Già nelle scorse settimane gli accessi in contemporanea avevano fatto saltare i principali portali dell’e-commerce e Nielsen, nella prima settimana dell’emergenza ha stimato che i prodotti di largo consumo venduti online siano aumentati dell’81 per cento.
Il giorno in cui fu decisa la zona rossa a Codogno e negli altri comuni del Lodigiano, il servizio Amazon Prime di consegna della spesa a domicilio aveva subito un brusco rallentamento a causa delle moltissime richieste: assalto virtuale che era andato di pari passo con quello reale e lo svuotamento degli scaffali nei supermercati. Da allora, acquistare online per evitare il super è diventato sempre più complesso. Chi giovedì scorso, anche dall’hinterland, ha ordinato la spesa sul sito di Esselunga non l’ha ancora ricevuta e dovrà attendere fino a venerdì. Ieri mattina invece chi si collegava al sito Esselungaacasa. it, non riusciva a ottenere una consegna prima di giovedì 19 marzo per una spesa da 120 euro. In serata era difficile pure accedere alle piattaforme, tanto era il numero di accessi. Per quanto riguarda Esselunga, a Milano città si va mediamente dai 5-7 giorni di attesa laddove prima ne servivano due. Tuttavia, assicurano dall’azienda, il servizio è in fase di potenziamento.
Anche sul sito di Carrefour ieri sera fare la spesa era un’impresa: “a seguito del numero eccezionale di richieste potrebbero verificarsi ritardi nella consegna e indisponibilità di alcuni prodotti”, si leggeva sul portale. Sul sito Supermercato24 le consegne sono ormai calendarizzate a dopo il 15 marzo.
Il portale Winelivery, che consegna a casa in trenta minuti bottiglie di vino, ha registrato un aumento delle vendite del 50 per cento a Milano con clienti che fanno acquisti più sostanziosi, anche per fare scorta.
L’ecommerce sarà potenziato: potrebbero esserci criticità in area Milano
Per quello che riguarda l’e-commerce, il ceo Sami Kahale precisa: “Abbiamo registrato un’esplosione della domanda. Il mercato online alimentare in Italia vale complessivamente circa l’1% del totale. I mercati più avanzati in Europa e nel mondo si attestano tra il 4% e l’8%. In Esselunga siamo al 4% e le richieste ricevute in questi giorni ci portano sopra al 20%, cinque volte il livello attuale.
È evidente che nessuno può soddisfare un balzo percentuale del genere. I tempi di consegna si stanno assestando sulle due settimane. Per questo abbiamo definito un limite di una spesa per cliente per settimana e sono già in atto potenziamenti di natura straordinaria sulle preparazioni delle spese e sulla logistica. Vista l’eccezionale situazione, abbiamo avuto, e non escludiamo di avere nei prossimi giorni, delle criticità nell’area di Milano”.