«La situazione è in evoluzione e anche per quanto riguarda i rimborsi le compagnie aeree e quelle ferroviarie e dei trasporti dovranno adeguarsi alle decisioni assunte dal governo compresa quella che prevede il rimborso delle spese di viaggio in caso di annullamento di concerti e altre manifestazioni per colpa del Coronavirus». Maurizio Amerelli, giurista di Altroconsumo, adesso si aspetta che i vettori «adeguino al più preso le procedure per ottenere i rimborsi perché il decreto fissa in 30 giorni il tempo per la presentazione della richiesta. Dal suo punto di vista sono i decreti del governo a dettare la linea anche per quanto riguarda i rimborsi aerei e la nota dell’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile, diffusa nei giorni scorsi, serve per capire come muoversi.
Causa di forza maggiore
L’Enac, così, ha deciso di spiegare nel dettaglio l’applicazione della «causa di forza maggiore» prevista dal regolamento europeo 261 del 2004. Dunque, hanno diritto al rimborso i passeggeri che sono in possesso del biglietto aereo il cui volo è stato cancellato: è il caso ad esempio di Ryanair che ha fatto sapere di aver cancellato il 25% dei voli italiani a corto raggio dal 17 marzo all’8 aprile. Ma anche Alitalia, British Airways, Lufthansa e Iberia hanno ridotto la capacità dei propri voli verso il nostro Paese mentre Delta e American Airlines hanno sospeso i voli diretti a Milano. Diritto al rimborso anche per i viaggiatori che, pur non avendo subito la cancellazione del volo, sono comunque soggetti alle restrizioni imposte da Paesi terzi. Anche i viaggiatori che per ordine delle Autorità sono soggetti a misure di contenimento dell’epidemia da Covid-19 e che quindi non possono usufruire del biglietto aereo perché sono in quarantena o vivono all’interno della zona rossa hanno diritto al rimborso «fino a quando durerà la situazione di emergenza», spiega ancora il legale.
Secondo l’Enac per ottenere il risarcimento è necessario presentare una richiesta alla compagnia aerea indicando l’ordinanza o il provvedimento con il quale è stata disposta dal presidente della regione o dal prefetto la restrizione. Se il vettore rifiuta il rimborso i passeggeri possono ricorre a vie legali oppure rivolgersi alle Alternative dispute resolutions e Online dispute resolutions.
Situazione in evoluzione
Alitalia nei giorni scorsi ha già fatto sapere che chi avrebbe dovuto viaggiare tra il 23 febbraio e l’8 marzo 2020 ma vive all’interno di una zona rossa ha diritto ad un buono pari al valore del biglietto acquistato da utilizzare fino al 30 giugno per acquisto di altri ticket della compagnia di bandiera ma è anche possibile ottenere il riaccredito dell’esborso. EasyJet, sul sito, si limita a spiegare che il rimborso è possibile per tutti i passeggeri che hanno un biglietto per Israele. Mentre Ryanair, interpellata da Repubblica, ha fatto sapere che “tutti i clienti interessati da cancellazione dei voli verso destinazioni le cui autorità locali hanno interdetto l’accesso a tutti i viaggiatori provenienti dall’Italia, sono stati informati via e-mail e Sms con l’opzione di richiedere un rimborso o di riprenotare il loro viaggio». Nessun riferimento, però, a che vine all’interno delle zone rosse
Advertisement
Air France
Air France consentirà ai suoi clienti di posticipare o annullare gratuitamente tutti i voli prenotati prima del 31 marzo 2020 e programmati tra il 3 marzo e il 31 maggio, a causa del coronavirus. La decisione è stata annunciata sul sito della compagnia aerea dove si specifica che il passeggero può anche cambiare la destinazione prescelta e che in ogni caso il rimborso avverrà attraverso la concessione di un credito, non rimborsabile, valido per un anno da utilizzare sui voli Air France e Klm.