NOLO: a Milano gli spazi cambiano forma e si adattano all’evoluzione e all’innovazione, cambia il modo di percepirsi all’interno del proprio quartiere.
Chi abita a Milano forse non sa che esistono due zone chiamate NoLo e SoS: il primo è l’acronimo di North of Loreto, il secondo di South of Sesto e indicano quella grande zona di Milano che si sviluppa intorno a viale Monza, via Padova e il Naviglio Martesana. Un quartiere che continua ad evolversi in cui il vecchio si sposa con il nuovo, la milanesità con l’etnicità e questo mix culturale, con gli affitti e i prezzi delle case più abbordabili rispetto ad altre zone della città, attraggono non solo stranieri, ma anche giovani italiani, sia single che famiglie, professionisti, creativi, artisti che scelgono di vivere e lavorare qui.
«Il termine NoLo è stato inventato per gioco dai ragazzi dello studio grafico La Tigre, poi la potenza del marketing lo ha trasformato in qualcosa di differente, sono nate pagine e community su Facebook: è bastato cambiare il nome della zona per farla percepire in maniera diversa, positiva, non più come il quartiere degli immigrati che fa paura. La trasformazione è in atto da anni ma ora è cambiato il modo di comunicarla». Lo spiegano Giulia Durante e Nicola D’Angelo della Salumeria del Design, spazio dove, dal 2014, lavorano grafici e designer, ma anche un’associazione culturale che organizza eventi sul territorio come il mercatino vintage «Le pulci pettinate».
Sulla scia di NoLo è nata anche la pagina Facebook South of Sesto, sulla zona Gorla e dintorni, bagnata dal Naviglio Martesana: qui, superato il Ponte Vecchio, s’incontra la Cascina Martesana, riaperta due anni fa con il bar chiosco e la galleria dedicata a mostre fotografiche e uno spazio riservato ai soci dell’associazione dove si organizzano dj set, concerti, feste, grigliate. «Domenica 15 maggio, in occasione di Green City, inauguriamo il “Giardino Nascosto”» spiega Lorenzo Franchi, responsabile del progetto. «Questo spazio pubblico era una discarica a cielo aperto: grazie a un bando lo abbiamo ripulito e trasformato in un’area verde dove coltivare l’orto e organizzare attività».