NAVIGLI: approvata l’adesione del Comune di Milano all’associazione “Ecomuseo Martesana” per la promozione e la valorizzazione del territorio.
L’associazione nasce nel maggio 2016 per promuovere il territorio attraversato dal naviglio Martesana nel tratto compreso tra Milano e Trezzo d’Adda e può contare sulla presenza di circa venti comuni, tra cui quelli rivieraschi, cinque istituti scolastici, alcune aziende, circa venti associazioni e molti cittadini. A seguito della proposta di entrare in qualità di socio inviata nelle scorse settimane al Comune di Milano, la Giunta ha deciso di approvare la richiesta perché consente di sviluppare sinergie e attività congiunte destinate alla promozione del progetto di riapertura dei navigli in città:
“Aderiamo all’associazione che mette insieme le realtà istituzionali e territoriali dell’asse del Martesana – commenta Lorenzo Lipparini (assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open data) già attiva da tre anni per la valorizzazione di quest’area impreziosita dalla presenza del naviglio. A partire dalle prossime settimane saremo al lavoro per elaborare un programma organico e condiviso di interventi per sviluppare insieme agli altri soci attività di ricerca, sensibilizzazione e promozione del patrimonio materiale e immateriale che si raccoglie intorno all’acqua del naviglio Martesana, elemento che l’amministrazione comunale intende valorizzare a partire dal progetto di riapertura integrale dei Navigli”.
“Siamo molto lieti dell’adesione del Comune di Milano – ha dichiarato Carlo Cella, Presidente Ecomuseo Martesana -. Confermiamo il nostro impegno di sviluppare insieme attività che valorizzino il territorio e le sue caratteristiche culturali, ambientali e turistiche, coinvolgendo sempre più la popolazione”.
Moltissime le attività e le finalità di “Ecomuseo Martesana”: la promozione dello sviluppo sostenibile presso comunità locali, istituzioni culturali, scientifiche e scolastiche, attività economiche, enti ed associazioni locali; la valorizzazione dei territori e dei loro patrimoni utili alla ricostruzione fedele di ambienti di vita tradizionali; il coinvolgimento e partecipazione attiva della popolazione; la produzione di servizi da offrire ai visitatori, la creazione di occasioni d’impiego rivolte, soprattutto, alle giovani generazioni (“green jobs”); la valorizzazione della memoria storica del territorio nelle sue manifestazioni e testimonianze materiali e immateriali e delle attività produttive sostenibili agricole, artigianali, industriali e commerciali su scala locale; la predisposizione di percorsi turistici e culturali volti a far conoscere il territorio, la toponomastica, le sue memorie, le sue risorse, promozione d’iniziative ed eventi di richiamo culturale e turistico; la promozione e sostegno di attività di ricerca riferite a storia, arte, tradizioni, ambiente; la produzione e diffusione di pubblicazioni volte a far conoscere temi e percorsi ecomuseali e infine il coordinamento dell’attività ecomuseale con le strutture presenti sul territorio metropolitano e regionale.