Allerta caldo a Milano: rischio per la salute e richiesta di stop ai lavori esterni
L’estate 2025 è ufficialmente iniziata, e Milano è già costretta a fare i conti con un caldo soffocante. Oggi la città è in bollino arancione, livello due di allerta secondo il Ministero della Salute. Si tratta di una condizione che può mettere a rischio la salute di soggetti fragili come anziani, bambini, donne in gravidanza e persone con patologie croniche.
Domani la situazione peggiora: Milano entrerà ufficialmente in bollino rosso, il massimo livello di emergenza. L’allerta scatta quando le condizioni climatiche di rischio si prolungano per tre o più giorni consecutivi, con temperature percepite molto elevate e disagio fisico diffuso.
Tavolo regionale sulla sicurezza: i sindacati chiedono lo stop ai lavori all’aperto
La Regione ha annunciato l’attivazione di una cabina di regia dedicata a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Insieme alle autorità, parteciperanno anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Durante l’incontro verrà discussa la possibilità di un’ordinanza regionale che consenta la sospensione delle attività all’aperto quando il caldo percepito supera i 35 gradi.
Secondo le sigle sindacali, il rischio per chi lavora in edilizia, agricoltura e logistica è concreto. Servono misure preventive per tutelare non solo la salute dei lavoratori, ma anche la qualità e la sicurezza del lavoro stesso.
Un’estate da prendere sul serio
Sempre più spesso le ondate di calore diventano la norma, non l’eccezione. Milano, come tutte le grandi città, soffre l’effetto “isola di calore” e accumula temperature elevate anche durante la notte. Gli esperti consigliano di evitare l’esposizione diretta al sole tra le 11:00 e le 17:00, bere molta acqua, limitare sforzi fisici e utilizzare ambienti ventilati o climatizzati.
Oltre ai rischi immediati, il caldo estremo incide anche su produttività, consumi energetici e qualità della vita urbana. Per questo è urgente passare dalla gestione dell’emergenza a una strategia strutturale che tuteli la salute pubblica in modo sistematico.
In attesa dell’ordinanza
La richiesta di un’ordinanza anticaldo diventa il simbolo di un cambiamento necessario: lavorare sotto il sole a 37 gradi non è solo faticoso, è potenzialmente pericoloso. La risposta della Regione è attesa nei prossimi giorni, ma intanto Milano si prepara ad affrontare una settimana rovente, con temperature in continua crescita e un livello di allerta mai così alto a giugno.