A Milano è stato presentato il primo monastero tibetano in Italia
L’incontro, promosso dall’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling e della Fondazione Sangha ETS con il patrocinio del Comune di Milano, ha presentato a livello nazionale il primo monastero buddhista tibetano in Italia – che sorgerà a Pomaia di Santa Luce (provincia di Pisa) – e riflettere sul senso della pace interiore e sul contributo della spiritualità monastica nel contesto sociale contemporaneo.
Costruito da zero sulla roccia come quelli del Tibet, il monastero sorgerà in un’area recuperata da un trauma ambientale di escavazione e comprenderà un Parco della Contemplazione e della Pace accessibile a tutti. A presentarlo, in un confronto interdisciplinare, Ghesce Thubten Chonyi, Abate del Monastero di Kopan (Nepal) e Lhungtok Choekhorling, Filippo Scianna, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana, l’Architetto Gino Zavanella – che, tra le opere più note, ha firmato lo Juventus Stadium – e Massimo Stordi, Presidente dell’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling.
Da oltre quarant’anni, infatti, il Buddhismo tibetano ha riscosso un crescente interesse in Italia e un punto di riferimento fondamentale per questa comunità è l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, dove negli anni si è sviluppata una realtà partecipata e inclusiva grazie all’insegnamento di grandi maestri, tra cui il Ghesce Ciampa Ghiatso. Per questo la costruzione di un monastero destinato a monaci e monache è diventata una necessità.
Da un’idea nata dall’intuizione di Lama Yeshe e Ghesce Ciampa Ghiatso durante un soggiorno a Kopan, in Nepal, il sito prescelto si trova a circa due chilometri dall’attuale Istituto, in una cava dismessa che si presta perfettamente alla realizzazione di una struttura che richiama l’architettura monastica tibetana.