In arrivo l’8 novembre uno sciopero senza fasce di garanzia
Si prospetta un venerdì “nero” sul fronte del trasporto pubblico locale, il prossimo 8 novembre, a causa dello sciopero nazionale del settore che per la prima volta dopo quasi 20 anni rischia di bloccare bus e metro per l’intero arco delle 24 ore, senza alcuna fascia di garanzia per gli utenti. Lo sciopero infatti riguarderà autobus, metro e tram delle città, e non i treni.
“Lo sciopero, a differenza delle volte passate, non prevederà la garanzia del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori”, si legge in una nota del sindacato Filt Cgil. “Tale scelta, che la legge sullo sciopero prevede possa essere usata una sola volta nel corso della vertenza nazionale, rende ancora più chiara la drammatica emergenza che vive il settore. Non si tratta di uno sciopero che chiede soltanto il rinnovo del Ccnl, scaduto dal 31 dicembre 2023, ma vuole provare ad aprire nel Paese una riflessione su un sistema di mobilità collettiva che – denunciano – rischia gradualmente di sparire ormai non più solo nelle zone a bassa domanda ma anche nei medi centri urbani e nelle grandi città”.
I sindacati denunciano inoltre una preoccupante situazione della mobilità collettiva, che rischia di svanire non solo nelle zone rurali, ma anche nei centri urbani di medie e grandi dimensioni. Questa azione di sciopero nazionale vuole essere, infatti, uno stimolo per avviare una riflessione sulla necessità di un sistema di trasporto pubblico forte e ben strutturato, essenziale per milioni di cittadini.
La giornata di venerdì 8 novembre sarà quindi caratterizzata da una mobilità particolarmente complessa, con mezzi pubblici fermi e una circolazione cittadina potenzialmente congestionata.