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La Uefa revoca la finale Champions del 2027 a Milano

Il comitato esecutivo dell’Uefa riunito a Praga, come nelle attese, ha revocato la finale di Champions League assegnata a Milano per il 2027. La motivazione risiede nella mancanza di garanzie sulla disponibilità dello stadio di San Siro, vista la possibilità che l’area diventi un cantiere subito dopo l’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali.

La scelta, con tutta evidenza, si lega alla riapertura di Inter e Milan circa la possibilità di costruire un nuovo stadio nell’area di San Siro. Una soluzione nell’aria da tempo e pressoché obbligata: sfumata in via definitiva l’ipotesi di ristrutturazione proposta da WeBuild, a oggi gli scenari sul Meazza sono troppo vaghi per poter dare garanzie circa un impegno di lungo corso ed è questa oggettiva incertezza che il Comune ha rappresentato nella missiva inviata alla Federcalcio nei giorni scorsi.

A causa di questa incertezza, il Comune ha spiegato la situazione alla Federazione, che ora proverà a lavorare per trovare un’alternativa (considerando le tempistiche date dalla Uefa per le nuove candidature): l’ipotesi più probabile è quella legata allo stadio Olimpico a Roma, mentre all’estero è già spuntata l’opzione Francia, a Marsiglia. La notizia dell’esclusione di Milano ha fatto subito scattare nel capoluogo lombardo anche le polemiche politiche.

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