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Il Campus Umanistico della Statale a Milano sull’ex area Expo

Sviluppato nel cuore dell’ex area EXpo, il nuovo Campus Umanistico della Statale a Milano sta prendendo forma, rappresentando una svolta epocale per Città Studi. Dopo sette anni di un percorso complesso, il progetto è diventato una realtà tangibile grazie all’impegno del Raggruppamento di Imprese Lendlease Infrastructure (Italy), che ha vinto l’appalto di project finance nel 2022. La cifra imponente di 338 milioni di euro ha reso possibile la progettazione, la costruzione e la gestione del nuovo polo, con un contributo pubblico di 158 milioni di euro, di cui 23 provenienti dai fondi dell’Ateneo.

Il Rettore Elio Franzini ha sottolineato l’importanza del progetto, definendolo di indubbia portata internazionale e di grande valore per lo sviluppo della città e della regione. In un contesto in cui le sfide sono molte, Franzini ha evidenziato la necessità del supporto e dell’attenzione di tutti gli attori istituzionali coinvolti.

L’approvazione del progetto definitivo del Campus scientifico al MINDMilano Innovation District è stata ottenuta ieri dal Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. A partire dal 2026, diventerà la nuova sede delle Facoltà scientifiche dell’Università degli Studi, ospitando una comunità di oltre 23mila persone, tra studenti, ricercatori, docenti e personale di staff. La posa della prima pietra di inizio lavori è stata posata nell’estate 2023.

Il progetto architettonico, firmato dallo studio Carlo Ratti Associati, ha una visione innovativa, creando un “Campus 2.0” come luogo aperto di sperimentazione e contaminazione dei saperi scientifici. Estendendosi su oltre 190mila metri quadri, il Campus si sviluppa attorno a corti circondate da edifici in mattoni, omaggio alla tradizione architettonica milanese. Ampi spazi verdi dominano l’ambiente, con una piazza centrale di quasi 10mila metri quadri che si affaccia sul cardo di Expo, arricchita da padiglioni commerciali e uno specchio d’acqua.

Il complesso includerà 10.241 posti aule, 2.344 posti nelle sale lettura e studio, laboratori didattici di 12.259 metri quadri e una macropiattaforma scientifica di 15.165 metri quadri per la ricerca avanzata. I piani superiori saranno dedicati agli ambienti amministrativi, seguendo il principio urbanistico del “Common Ground,” uno spazio pubblico ininterrotto che attraversa l’intero quartiere.

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Il Learning Center, situato all’incrocio tra cardo e decumano, sarà la biblioteca principale con 8.538 metri quadri e 1.700 posti, fungendo da “porta di accesso” al Campus.

Con il 2024 che segna un periodo di preparativi intensi, la Statale si prepara per il grande trasloco nel 2026. Il cambio di governance, con il termine del mandato del Rettore Franzini, aggiunge un elemento cruciale al processo di transizione. La commissione interna è già attiva nella pianificazione del trasferimento, dal censimento delle attrezzature nei laboratori di Città Studi al ruolo del direttore dei lavori. L’Università ha stanziato 120 milioni di euro per coprire le spese del trasloco e per garantire che il nuovo campus possa accogliere la comunità accademica con le migliori strutture e attrezzature.

Il 2026 si profila come un anno di significativi cambiamenti per la Statale, che guarda al futuro con il desiderio di mantenere una continuità istituzionale nel corso di questa trasformazione storica.

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