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Ci vuole orecchio

Chi, se non Elio, poteva portare sul palco le canzoni di Enzo Jannacci?

Dal 28 marzo al 2 aprile, Elio sarà al Teatro Lirico col suo “Ci vuole orecchio”, l’omaggio a un musicista “poetastro” (come egli si definiva) che ha cantato la milanesità delle periferie degli anni ’60 e ’70, quando a portare “i scarp del tennis” erano i barboni e le prostitute indossavano “i calzett de seda cun la riga nera”.

Jannacci era in grado di mettere insieme temi antitetici quali allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia, musica popolare e anticonformismo contemporaneo.

Sul palco, assieme a Elio, cinque bravi musicisti ad accompagnarlo nelle sue rivisitazioni del repertorio di Jannacci: Alberto Tafurial (pianoforte), Martino Malacrida (batteria), Pietro Martinelli (basso e contrabbasso), Sophia Tomelleri (sassofono), Giulio Tullio (trombone). Non solo musiche e canzoni, ma anche parti recitate e narrate, con pensieri che spaziano da Umberto Eco a Dario Fo, da Marco Presta a Michele Serra.

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