Apre domani, giovedì 2 febbraio, nell’ambito delle celebrazioni nazionali per il centenario dell’inizio degli scavi della città etrusca di Spina, la mostra “Spina etrusca e la città di Milano”, realizzata da Fondazione Rovati in collaborazione con il Comune di Milano e il Civico Museo Archeologico di Milano.
La mostra presso la sede di Fondazione Luigi Rovati è parte di un progetto congiunto tra Fondazione Luigi Rovati ed espone una selezione di vasi attici a figure rosse, risalenti al V secolo a.C., provenienti dai depositi del Civico Museo Archeologico, testimoni della ricchezza e della varietà dei corredi funerari rinvenuti nelle migliaia di tombe scavate. Il Museo civico archeologico, contemporaneamente, propone presso la propria sede in corso Magenta l’esposizione di altri reperti provenienti da Spina e un approfondimento sul contributo della città di Milano agli scavi, che testimonia il grande interesse della città verso il mondo etrusco.
Porto commerciale sul delta del Po con un ruolo dominante nell’Adriatico, Spina fu fondata dagli Etruschi intorno al 540 a.C. e rappresentò a lungo la porta verso il Mediterraneo di tutta l’area etrusco-padana.
I cinque vasi attici esposti in Fondazione Rovati – due crateri a colonnette, una Oinochoe trilobata, un cratere a campana e un Askos – decorati con la tecnica a figure rosse e risalenti al V secolo a.C., furono rinvenuti nelle necropoli della città e testimoniano il ruolo fondamentale di Spina negli scambi con la Grecia. Il loro arrivo al Museo Civico Archeologico di Milano nel luglio del 1957, all’interno di un nucleo più ampio comprendente in tutto ventisei reperti ceramici, avvenne nell’ambito di una collaborazione che vide coinvolti il Comune di Milano, l’Ente Pro Spina e il Ministero della Pubblica Istruzione che allora aveva le competenze sui Beni Culturali oggi in capo al Ministero della Cultura. Per sostenere l’indagine archeologica del sito e contrastare gli scavi clandestini, il Comune stanziò allora un fondo di cinque milioni di lire, a fronte del quale ottenne dal Ministero la cessione di un lotto di vasi provenienti da sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza. Ciò conferma il legame di Milano con gli Etruschi, in sintonia con un interesse che la città ha coltivato fin dall’età risorgimentale e con continuità dal secondo dopoguerra, ed esprime l’importante ruolo delle istituzioni nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.