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Fino al prossimo 9 maggio 2022 alla Galleria Gió Marconi sarà visibile la mostra dell’artista cubano Jorge Pardo. In mostra quattro grandi opere su carta, quattro dipinti incisi e una serie di nuove lampade. Un mix che evidenzia la posizione dell’artista al limite tra pittura e scultura, architettura e design, artigianato e produzione digitale.
Jorge Pardo alla Galleria Gió Marconi
In questa nuova serie di dipinti esposti Galleria Gió Marconi in via Tadino 20, Pardo crea piani di colore che emergono e svaniscono producendo forme che si intersecano e si sovrappongono tra loro. Le sue opere sono combinazioni di immagini, prima stratificate digitalmente, poi tagliate a laser su MDF, e successivamente dipinte a mano in acrilico.
Sono lavori che esplorano la tecnica della pittura stratificata sperimentata dall’artista nel corso della sua carriera, in cui i riferimenti e il materiale di partenza sono una fusione di fotografie personali, in particolare il lussureggiante giardino della sua casa messicana, opere del passato sue o di altri artisti, come Claude Monet o Willem de Kooning. Tutti questi strati – generalmente dai due ai sette per dipinto – arrivano a coesistere uno accanto all’altro. Queste opere, sebbene apparentemente astratte, rappresentano una moltitudine di memorie sovrapposte, paragonabili a un personale scavo archeologico dell’artista. Gli oggetti che ne derivano sono ibridi tra pittura e scultura, e raccontano il suo stile colorato, massimalista ed eclettico.
Anche nei disegni l’artista mescola foto di famiglia e una vasta gamma di altre immagini che evocano l’ambiente culturale dei suoi anni di formazione. Come nei suoi dipinti, Pardo trasforma i disegni in semiastrazioni strutturate dai colori abbaglianti, ridimensionando, sovrapponendo e colorando i materiali originari al computer. Dopo averle tradotte in grafica vettoriale, le immagini vengono stampate su carta cotone Fabriano e colorate manualmente a matita.
Sebbene a volte appaiano immagini riconoscibili – come un fiore o un volto – l’effetto complessivo dei disegni ha a che fare con le emozioni e l’atmosfera che i colori e le forme evocano nello spettatore.
Allo stesso modo anche le lampade che completano la mostra sono realizzate a partire da un sistema modulare in più parti. Costruite in legno di betulla, alluminio e fogli di plastica riciclata, successivamente dipinti con vernici ad alcool, ogni lampada è composta da più strati e vari elementi che, assemblati uno ad uno, diventano l’oggetto finale. Il profilo imponente delle lampade da parete scopre e rivela la struttura stratificata dell’opera, che ricorda la forma di un alveare.
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