1424589802 madonnina
1424589802 madonnina
Advertisement

La statua della “Madonnina” posta a 108,50 metri d’altezza sulla guglia più alta del Duomo di Milano è considerata il primo simbolo della città. Opera dello scultore Giuseppe Perego e dell’orafo Giuseppe Bini, misura più di quattro metri e dal 1774 domina e protegge la città dal suo punto più alto. La sua protezione è reale, la sua alabarda è infatti un parafulmine mascherato.

Forse non tutti sanno che a Milano oggi ci sono quattro statue raffiguranti la Madonnina. La tradizione (e anche un po’ di superstizione) vuole che nessun edificio in città la superi in altezza. Tale limite è stato rispettato fino alla fine degli Anni ’50: la Torre Branca, realizzata nel 1933 su progetto di Giò Ponti, fu limitata in altezza a 108 metri da una legge ad hoc, e la Torre Velasca, inaugurata nel 1957, rispettò il limite fermandosi a 106 metri.

Il Grattacielo Pirelli, oggi sede del Consiglio Regionale, progettato da Giò Ponti, alto 127 metri, fu inaugurato nel 1960. Per rispettare la tradizione e consentire alla Madonnina di vegliare Milano dal punto più alto della città, venne collocata una sua riproduzione alta 80 centimetri in cima al Pirellone. La posa della “nuova Madonnina” venne tenuta segreta fino agli Anni ’90.

Il Grattacielo Pirelli mantenne il record di edificio più alto di Milano fino al 2010, quando fu completato Palazzo Lombardia, oggi sede della Giunta Regionale, opera dello studio Pei Cobb Freed & Partners. In cima al nuovo grattacielo, alto 161,3 metri, fu posta una terza statua della Madonnina.

Una quarta statua della Madonnina oggi si trova in cima alla Torre Isozaki (o Torre Allianz) terminata nel 2015 all’interno del complesso City Life. Con i suoi 209,2 metri di altezza è attualmente l’edificio più alto d’Italia.

Advertisement

Origini e storia

Se il Duomo è il simbolo di Milano nel mondo, la Madonnina, dalla più alta guglia della Cattedrale, rappresenta l’anima ed il cuore della città.

La prima testimonianza di una possibile collocazione della statua della Vergine sulla Guglia Maggiore si trova in un disegno dell’architetto Cesare Cesariano datato 1521, dove compare una guglia centrale sormontata da una statua dell’Assunta.

Francesco Croce, architetto della Veneranda Fabbrica, ricevette l’incarico di realizzare la Guglia Maggiore il 21 giugno 1762. Nel 1765 il Croce propose di ornare la “Gran Guglia” con una statua della Vergine portata in cielo da angeli.

L’incarico di realizzare la statua fu affidato allo scultore Giuseppe Perego, che nel 1769 presentò tre diverse soluzioni. Della prima e della terza proposta (quest’ultima quella definitiva) esistono tuttora i modelli in terracotta, conservati nella Sala della Madonnina del Museo del Duomo, dove è anche esposta la testa realizzata al vero ricavata da un unico tronco di noce.

Alla realizzazione, deliberata il 17 giugno 1769, partecipano l’intagliatore e modellista Giuseppe Antignati per la controforma, mentre il fabbro Varino provvide l’armatura di sostegno. A modellare e a battere le lastre di rame sul modello in legno fu l’orefice Giuseppe Bini, mentre la doratura avvenne con l’utilizzo di 156 libretti, ciascuno di 2 fogli d’oro zecchino, su consiglio del pittore Anton Raphael Mengs.

Non ci furono particolari cerimonie per la collocazione della Madonnina, ultimata nel 1773, ma rimasta nel palazzo della Veneranda Fabbrica a causa dell’iniziale timore dei fulmini e del vento, fino agli ultimi giorni del dicembre 1774.

Nell’agosto del 1939, alla vigilia dell’ultimo Conflitto Mondiale, la Madonnina fu coperta da un panno grigioverde e rimase così per cinque anni, per evitare di fornire un facile bersaglio ai cacciabombardieri. Lo scoprimento avvenne il 6 maggio 1945 con rito solenne ad opera del Cardinale Schuster, allora Arcivescovo di Milano.

Fra il 9 giugno ed il 27 luglio 1967 il restauro della Madonnina comportò l’intera scomposizione delle lastre di rame e la ridoratura a mordente, nonché la sostituzione dell’originaria struttura interna in ferro, pericolosamente corrosa (oggi conservata in Museo), con una in acciaio inossidabile.

L’ultimo intervento di ridoratura della Madonnina è del 2012, eseguito contestualmente al restauro della Guglia Maggiore.

Advertisement