Tra qualche anno diventerà probabilmente un caso di scuola per gli studenti di diritto, al momento è un triste motivo di disaccordo da portare davanti a un giudice per molte coppie non in sintonia sui temi della vaccinazione. “A essere maggiormente contrari alla somministrazione del vaccino sono soprattutto gli uomini” – secondo i dati del Casertano in possesso dall’avvocato matrimonialista Carmen Posillipo che si dichiara oberata di lavoro non più di altri colleghi. Un carico di lavoro cresciuto esponenzialmente dall’inizio dell’anno che il legale definisce “un vorticoso giro di istanze”.
“Si litiga sul vaccino” – “Avvocato, può chiedere al mio coniuge il consenso per il vaccino a mio figlio?”. Oppure “Avvocato, può rispondere al mio coniuge che io per il momento il vaccino ai miei figli non voglio farlo?”, sono le domande più comuni rivolte ai legali in tempo di Covid. Mentre nella casistica pre-pandemia i litigi erano per lo più incentrati sulle vacanze, sulla celebrazione dei sacramenti e sulla scelta dello sport.
Per dimostrare che un matrimonio è arrivato al capolinea, tra le classiche motivazioni da portare in tribunale se ne inserisce una fin’ora inedita: “Lui è no vax ma lei è pro vax”. Un disaccordo insanabile, che ha già portato a un boom di richieste di separazione.
Ad aumentare anche i problemi tra coppie già “scoppiate” se di mezzo ci sono i figli da vaccinare. Così la richiesta per l’assegno unico e quella
per il consenso al vaccino quest’anno sembrerebbero andare a braccetto.