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Alla Galleria Milano la mostra dell’artista Betty Danon, artista italiana di origine turca. 

Dopo il successo riscontrato dalla mostra di Enzo Mari, la Galleria Milano continua il suo percorso di ricerca filologica sugli artisti con cui ha collaborato negli anni Settanta dedicando un’antologica a Betty Danon (Istanbul, 1927-Milano, 2002).

Artista italiana di origine turca, trasferitasi in Italia negli anni Cinquanta, dopo un inizio pittorico astratto, è stata una figura centrale nell’ambito delle sperimentazioni della poesia visiva e poi della Mail Art.

Poliglotta, multiculturale, lontana dalle logiche del mercato e del sistema dell’arte dominante, da qualche anno sta cominciando a ricevere la giusta attenzione che merita: la mostra alla Galleria Milano intende contribuire a questo processo in atto ricostruendo alcune delle tappe fondamentali della sua poetica, facendo luce su aspetti di massimo interesse ancora poco noti.

Il percorso espositivo in Galleria inizia con le tele geometriche realizzate all’inizio degli anni Settanta (1971-1973), dove sono formalizzate strutture geometriche che rivelano il suo interesse per la psicologia junghiana e la filosofia orientale.

Questi acrilici prevalentemente sui toni del grigio-azzurro, da lei chiamati “pitture atonali”, vengono esposti per la prima volta alla Galleria San Fedele nel 1972 e coincidono con il suo lancio nel mondo dell’arte.

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Nella sua Dichiarazione di poetica, l’artista definisce il cerchio “partenza”, “archetipo magico”, “eterno perfetto”, che si spezza e scompone dividendosi in giochi percettivi.

Il suono, come è evidente, è sempre più centrale nel suo lavoro, tanto che le sue partiture sono eseguite anche da altri artistI.

Nel 1979, Betty Danon spedisce ad altri artisti dei cartoncini sui quali lei stessa ha stampato dei pentagrammi: le rispondono in circa duecento, da cui Io & gli altri, sua prima esperienza di Mail Art, che diventerà una mostra presso la Galleria Apollinaire di Guido Le Noci.

L’operazione ha il plauso di molti ma attira anche diverse critiche: stanca del “magnifico mondo dell’arte”, si ritira dall’ambiente delle gallerie e continua la sua ricerca artistica nella direzione della Mail Art, generando una impressionante mole di opere, oggi patrimonio imprescindibile.

La mostra, arricchita da diverso materiale documentativo e presentata da un catalogo con testo introduttivo di Bianca Trevisan, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Betty Danon e la Galleria Tiziana Di Caro.

In una serata dedicata, il musicista sperimentale Elio Marchesini eseguirà alcuni brani dalle “partiture astratte”.

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