Covid: il test salivare che lo scopre in anticipo
Sviluppato un innovativo test salivare in grado di intercettare il coronavirus SARS-CoV-2 con una rapidità e una sensibilità sensibilmente maggiori di quelle dei tamponi nasali meno “prestanti”. Lo strumento diagnostico, ancora sperimentale, potrà essere di estremo aiuto nel contenere lo scoppio di nuovi focolai e la diffusione dei contagi, anche perché i campioni biologici possono essere auto-raccolti, permettendo così – in caso di positività – l’isolamento dalla famiglia e dalla comunità in tempi più rapidi. A mettere a punto il nuovo test basato sulla saliva è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del California Institute of Technology (CALTECH), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Salute Pubblica della Città di Pasadena.
Gli scienziati, coordinati dal professor Rustem F. Ismagilov, esperto di microfluidica e docente presso la Divisione di Chimica e Ingegneria Chimica dell’istituto statunitense, hanno determinato l’efficacia del nuovo test salivare coinvolgendo nello studio volontari che avevano avuto recenti contatti stretti con familiari positivi al coronavirus. L’obiettivo era determinare quali dei test inclusi nella ricerca fossero più rapidi e sensibili nell’intercettare le nuove infezioni che di lì a poco sarebbero emerse; secondo uno studio dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), del resto, circa il 50 percento dei familiari dei positivi sviluppa l’infezione (chiamata COVID-19) nel giro di pochi giorni.
Il progetto finanziato dalla fondazione Bill & Melinda Gates scopre il virus da 1,5 a 4,5 giorni prima che la carica virale raggiunga il range di rilevamento del tamponi nasale .