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Più di un’ora di conferenza stampa per illustrare i risultati del Consiglio europeo e l’esito della riunione della cabina di regia per le misure anti-Covid dopo Pasqua. Ieri pomeriggio Mario Draghi ha fatto il punto sulla situazione Covid in Italia e sulle politiche che il nostro Paese e l’Unione europea intende adottare per uscire dall’emergenza sanitaria. Il premier ci tiene a cominciare dalla riapertura delle scuole dopo Pasqua (fino alla prima scuola media anche nelle zone rosse) poi risponde alle domande.

Due sono le novità più importanti. La prima è l’annuncio di un provvedimento per decreto contro il personale sanitario che esita a vaccinarsi. La seconda è appunto la conferma della ripartenza della scuola, fino alla prima media, anche nelle zone rosse. Per il governo “la scuola in presenza un obiettivo primario”, in passato “ci sono state scelte dei governatori sulla chiusure delle scuole che dovranno essere riconsiderate”.

Vaccino Covid, sanzioni per i sanitari che lo rifiutano

Se fino ad ora, in questo ambito, si è lasciato margine di manovra a Ordini professionali e strutture sanitarie (che non di raro hanno preso provvedimenti contro chi ha rifiutato di vaccinarsi), il nuovo decreto del Governo che si rivolte a medici, infermieri e tutto il comparto salute ha come obiettivo quello di definire i diritti ma anche i doveri dei singoli lavoratori.

In particolare, precisi provvedimenti verranno approvati in ambito di mancato rispetto delle misure previste, con relative sanzioni e ammonimenti per chi rifiuta il vaccino Covid pur continuando a lavorare con pazienti, soggetti fragili e/o a rischio.

Il cambio di mansioni per chi continua a non voler fare il vaccino resta la principale alternativa alle sanzioni che si stanno ancora definendo. Qualora questa eventualità non venisse rispettata dal lavoratore, tuttavia, si parla già di sospensione o forse addirittura il licenziamento per il personale sanitario che, pur essendo a contatto con i malati, decide di non vaccinarsi.

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«Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati» ha detto il premier. Una futura legge per l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari che pur essendo a contatto con i malati decidono di non immunizzarsi dovrebbe prevedere sanzioni graduali che vanno dalla la sospensione fino al licenziamento. Ma come alternativa per evitare il proliferare di contenziosi, si studia l’ipotesi di un cambio di mansioni per chi continua a rifiutare il vaccino.

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