decreto sostegno aiuti covid draghi
decreto sostegno aiuti covid draghi
Advertisement

DECRETO SOSTEGNO 2021 – Nuovi aiuti all’economia, per restare al passo con le restrizioni dei Dpcm, ma anche un nuovo pacchetto di misure per le famiglie.

Dai vaccini al rifinanziamento del reddito di cittadinanza, passando per i contributi alle partita Iva e lo stop alle cartelle esattoriali fino al 30 aprile. La bozza preliminare del decreto Sostegno, ancora in via di definizione, si compone di 26 articoli.

Ecco i principali provvedimenti allo studio del governo Draghi.

il governo si dà ancora 7/10 giorni per chiudere il lavoro sul nuovo decreto Sostegno, chiamato a spendere i 32 miliardi di extradeficit autorizzati dal Parlamento all’inizio dell’anno per aprire un nuovo ombrello anti-crisi in attesa che il piano vaccini avanzi quanto basta da poter immaginare la ripartenza di tutte le attività.

Si è svolta ieri a Palazzo Chigi una riunione sui ristori che il governo sta mettendo a punto per le categorie danneggiate dalle restrizioni decise per contenere l’emergenza Covid. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, i ministri dell’economia Daniele Franco e dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, insieme al sottosegretario alla presidenza del consiglio Roberto Garofoli.

Advertisement

Sarebbero in arrivo 2 miliardi per il finanziamento della campagna vaccinale. L’ipotesi contenuta nella bozza del dl Sostegno finanzierebbe così il pacchetto salute che prevede: vaccini, antivirale, trasporto e somministrazione. Nel documento si ipotizza che nella prima fase possano intervenire anche i medici di famiglia e poi, nella seconda, i farmacisti.

Vediamo allora più nel dettaglio le ipotesi allo studio del governo Draghi.

Indennizzi entro il 30 aprile?

Sul tema indennizzi, la bozza del dl Sostegno prevede la creazione di nuova piattaforma gestita da Sogei per l’erogazione dei ristori alle attività colpite dalle chiusure causate dall’emergenza Covid.

L’obiettivo del governo, si legge nel documento, è di erogare i primi indennizzi dopo 10 giorni ed entro il 30 aprile il totale.

Il nuovo schema per gli aiuti alle attività economiche colpite dalla crisi dovrebbe coinvolgere 2,7 milioni tra imprese e professionisti con fatturato fino a 5 milioni. Si darebbero 30 giorni dalla pubblicazione del decreto per costruire la nuova piattaforma che avrebbe il compito di erogare i primi contributi entro 10 giorni e di chiudere l’intera nuova tornata del fondo perduto entro il 30 aprile.

Per il ministero dello Sviluppo economico sono “prioritarie le partite Iva alle quali va assicurato sostegno equo, comprensibile, immediato e tempestivo”. Lo fanno sapere fonti del Mise.

La novità, conferma la titolare della Famiglia Elena Bonetti, è che si starebbe anche valutando “una misura ad hoc per i lavoratori professionisti, per le partite Iva”.

Gli aiuti alle partite Iva

Tre le novità principali, nuovi contributi a fondo perduto per tutti i titolari di partita Iva con ricavi non superiori a 5 milioni di euro e perdite di almeno il 33%.

I contributi vanno da un minimo di mille a un massimo di 150 mila euro.

L’ammontare è calcolato in base alla differenza tra il fatturato di gennaio e febbraio 2021 con quello di gennaio e febbraio 2019, applicando tre percentuali: 20% per le imprese con ricavi o compensi nel periodo di imposta 2019 non superiori a 400 mila euro; 15% per quelle con ricavi fino a 1 milione; 10% fino a milioni.

Si darebbero 30 giorni dalla pubblicazione del decreto per costruire la nuova piattaforma che avrebbe il compito di erogare i primi contributi entro 10 giorni e di chiudere l’intera nuova tornata del fondo perduto entro il 30 aprile.

Risorse aggiuntive per gli enti locali

Arrivano anche risorse aggiuntive per gli enti locali. La bozza del decreto stanzia 1 miliardo in più per l’esercizio delle funzioni degli enti locali e 600 milioni per le autonomie speciali. Una mano alle Regioni arriva anche sul fronte del trasporto pubblico, per cui si prevede un finanziamento di 800 milioni. Mentre ai Comuni vanno altri 250 milioni per il ristoro parziale delle mancate entrate della tassa di soggiorno e del contributo di sbarco.

Sanatoria fiscale per le imprese in difficoltà

Potrebbe arrivare anche una sanatoria fiscale per le imprese che nel 2020 hanno registrato un calo del fatturato del 33% rispetto al 2019. La misura consiste nell’abbattimento di sanzioni e interessi richiesti con le comunicazioni di irregolarità sulle dichiarazioni relative ai periodi di imposta 2017 e 2018. In caso di adesione, è previsto il versamento secondo le ordinarie modalità di riscossione delle somme dovute in seguito a controlli automatici.

Rifinanziamento Cig per tutto il 2021

Altra ipotesi contenuta nella bozza riguarda il rifinanziamento della cassa integrazione Covid: in questo caso non più per tranche di settimane ma per tutto il 2021.

Filiera neve: 600 milioni in più di ristori

In arrivo 600 milioni di euro oltre a contributi a fondo perduto per la filiera della neve. Aiutati che saranno da ripartire in Conferenza Stato-Regioni. Anche questa ipotesi trova spazio nella bozza del dl Sostegno, allo studio del governo per risarcire i gestori degli impianti di sci e del settore del turismo invernale, la cui stagione di fatto non è mai partita.

Stop invio nuove cartelle fino 30 aprile

La bozza del decreto sancisce che i versamenti legati alle cartelle esattoriali sono sospesi fino al 30 aprile. Ma riparte la macchina della riscossione con la notifica dei nuovi atti. Le scadenze sospese andranno saldate «entro il 60esimo giorno» dal termine della sospensione. Nella bozza si prevede anche la modifica delle scadenze per le rate della rottamazione e del saldo e stralcio. Le rate saltate finora e relative al 2020 andranno saldate entro il 31 luglio, quelle relative al 2021 (febbraio, marzo, maggio e luglio) entro il 30 novembre.

Possibile stralcio di tutte le cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015

Nel decreto potrebbe rientrare anche lo stralcio delle cartelle ricevute tra il 2000 e il 2015. Nella bozza la misura compare, senza però che venga specificato l’importo delle cartelle in questione.

Nella relazione tecnica sono elencate 6 ipotesi: fino a 3 mila euro, con un costo per lo Stato pari a 730 milioni; 5 mila euro, con un costo di 930 milioni; 10 mila euro, con un costo di 1,5 miliardi; 30 mila euro, con un aggravio di circa 2 miliardi; 50 mila euro, con un aggravio di 2,3 miliardi. Infine, in caso di cancellazione di tutte le cartelle tra il 2000 e il 2015, il costo per lo Stato si aggirerebbe sui 3,7 miliardi.

Proroga al 30 giugno dello stop ai licenziamenti

Prende forma l’ipotesi di una proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno. La bozza del decreto contiene alcuni ipotesi di intervento che dovrebbero rientrare nel provvedimento di sostegno all’economia.

Congedi retribuiti ai genitori con le scuola chiuse: come saranno

Per le scuole che rischiano lo stop nelle aree rosse/arancioni, inoltre, tornano i congedi (retribuiti al 50%) per i genitori dopo lo stop a fine dicembre 2020 (erano scaduti). Con due novità: potranno essere utilizzati anche con sospensioni (individuali o di classe) della didattica e ci sarà un meccanismo che garantisce un ristoro anche a lavoratori autonomi e partite Iva.

Advertisement