Cresce la preoccupazione in Lombardia per la diffusione delle varianti del Covid. Ieri, l’assessore al Welfare Letizia Moratti ha spiegato che le varianti sono il 30 per cento dei casi e che presto potrebbero diventare il 60-80 per cento. Proprio per questo motivo, nonostante la zona gialla sia stata confermata, invita alla massima prudenza.
In Lombardia le varianti del Coronavirus sono presenti con una percentuale del 30 per cento sui tamponi positivi. Un dato che, stando a quanto affermato dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Letizia Moratti, potrebbe presto salire: “La percentuale potrebbe arrivare nelle prossime settimane al 60-80 per cento. Esattamente come sta accadendo in altri Paesi”. Numeri che quindi potrebbero influire sull’aumento dell’indice Rt che ieri si è attestato a 0.97.
Abruzzo, Lombardia, Veneto e Puglia le regioni con più casi di mutazione del coronavirus
Sono Abruzzo, Lombardia, Veneto e Puglia le regioni dove la mutazione del coronavirus sta facendo registrare il maggior numero dei casi. Lo ha riferito il Ministero della Salute. Dei nuovi casi registrati oggi in tutto il paese, il 17,8% è dovuto alla cosiddetta variante inglese, secondo quanto emerso da una indagine scientifica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute stesso, assieme ai laboratori regionali.
Il Presidente ISS Silvio Brusaferro: “Stiamo osservando che sono soprattutto le popolazioni più giovani a contrarre il virus”. Giovanni Rezza: “Ci sono segnali che devono farci prestare grande attenzione, siamo preoccupati per la diffusione delle varianti virali a livello nazionale. Dobbiamo assolutamente accelerare la campagna vaccinale”
CRISANTI SULLE VARIANTI COVID E LOCKDOWN
Varianti Covid, il prof. Andrea Crisanti: “Non giudico le persone che si assembrano, se riapre tutto che devono pensa’? La variante inglese se ne approfitta, una persona infetta è in grado di infettare 3-4 persone, laddove quella precedente ne infettava una o due. Ha messo in ginocchio l’Inghilterra. E questa orgia di tamponi rapidi non favorisce perché sono incompatibili col sequenziamento della variante”
Variante Brasiliana : “E’ un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2” avverte virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia di Padova, che invita a tenere alto il livello di attenzione. “E visto che sembra da alcuni primi studi che quella brasiliana risponda meno al vaccino, se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un’opzione: bloccare tutto“.
Nessuna strategia e preoccupazione particolare dalla Regione
Stando a quanto appreso da Open dall’assessorato al Welfare (gestito da Letizia Moratti), però, non ci sarebbe nessun piano speciale in programma: solo «mascherine, distanziamento e gel igienizzante». Nessuna zona rossa all’orizzonte, spiegano, perché si tratta dello «stesso virus che va trattato nello stesso modo, senza allarmismi», e i focolai verranno gestiti con «ugualmente agli altri». E non c’è nemmeno il rischio, dicono, che faccia saltare la campagna vaccinale: «A maggior ragione sarà necessario accelerare le somministrazioni – spiegano – e per questo stiamo chiedendo a Roma di autorizzare AstraZeneca anche in soggetti dall’età più avanzata».