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LAVORO: si chiama “Smart working+ Farm supporting” ed è la nuova frontiera del lavoro da remoto

Stufi di lavorare da casa vostra? niente paura, è arrivata la nuova frontiera del lavoro da remoto; si chiama “smart working + farm supporting” e se vi piace essere circondati dal verde è la soluzione che fa per voi!

Ma di cosa si tratta esattamente?

Come suggerisce la parola “farm” ovvero “fattoria” in inglese, questa formula, ideata da Borgo Office, propone di lavorare in smart working alloggiando gratis in aziende agricole dotate di tutti i comfort necessari, nonché di una rete wi-fi potentissima, per il supporto del lavoro da remoto. In cambio, coloro che sceglieranno di imbarcarsi in quest’iniziativa, seppur non obbligati, saranno invitati a sostenere la struttura attraverso l’acquisto di pacchetti con prodotti tipici dell’azienda. In questo modo si creerà una rete virtuosa per cui essi potranno sdebitarsi  aiutando, allo stesso tempo, le realtà locali.

I pacchetti di soggiorno gratuiti, proposti al momento, sono 3: si va da una notte, al weekend per arrivare poi all’intera settimana. Ciò non toglie che prossimamente, se l’iniziativa dovesse riscuotere particolare successo, non si possa arrivare ad organizzare soggiorni più lunghi, fino a sei mesi.

Al momento, le strutture operative da Nord a Sud (isole comprese) sono 10. L’obiettivo dell’iniziativa è di promuovere le piccole realtà dei borghi, spesso spopolate e abbandonate a sé stesse. Borgo Office si occupa di trovare e selezionare strutture idonee ad ospitare lavoratori da remoto, offrendo comodità come wi-fi, stampanti, work desk panoramici e altri servizi. Inoltre prevede una commissione sul primo acquisto di “pacchetti di sostegno” del cliente nell’azienda agricola e successivamente dal secondo anno di affiliazione della struttura al portale, una modesta tassa per la presenza sulla vetrina digitale.

Smart working+ Farm supporting

I borghi in cui, al momento, è possibile soggiornare sono:

  • Caldonazzo, in Trentino Alto Adige, centro collocato nella piana alluvionale del Centa, all’estremità meridionale dell’omonimo lago.
  • Bagolino, antico borgo medievale situato nell’alta Valle Sabbia, poco distante dal Lago d’Idro.
  • Paderna, in provincia di Alessandria, sui colli tortonesi dove si coltivano le uve di Timorasso e si producono i baci di dama.
  • Bertinoro, a 15 km da Forlì, conosciuto come il “Balcone della Romagna” per la vista incantevole su tutta la pianura romagnola.
  • Staffolo, centro medioevale che sorge in cima ad un colle a circa 40 km da Ancona e insignito della Bandiera Arancione per la qualità del turismo e della Bandiera Verde per l’agricoltura.
  • Sarteano, paesino del senese tra la Valdichiana e Val d’Orcia il cui profilo è dominato dal Castello quattrocentesco
  • Tuscania, antico borgo laziale che sorge su promontori di roccia tufacea a 180 m sul livello del mare
  • Oratino, in provincia di Campobasso, centro isolato su una rupe nella Valle del Biferno.
  • Aci Trezza, pittoresco borgo di pescatori a pochi chilometri da Catania dove Giovanni Verga ambientò il suo celebre romanzo “I Malavoglia”
  • Gavoi, borgo circondato dai monti del Gennargentu nel cuore della Sardegna, a 800 m di altitudine e al centro di un’area di più di 3000 ettari ricoperta per 2/3 da boschi.

Allora, che famo, si parte?

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