Covid, vaccino Johnson & Johnson efficace al 66%
Gli attesissimi dati sul vaccino contro il covid della Johnson & Johnson – in sperimentazione di fase tre – sono arrivati oggi.
Sono dati che provengono da «studi robusti su 45.000 persone» in otto paesi e tre continenti.
Si legge che alcune delle nuove varianti e dell’ effetto del vaccino su di esse «siano state catturate» dai test, in quanto il prodotto è stato sperimentato anche in alcuni siti in Brasile che in Sud Africa.
Il vaccino anti Covid-19 di Johnson & Johnson è efficace al 66%.
Lo riportano i media americani citando la società. I dati raccolti mostrano un’efficacia all’85% nei casi con sintomi forti.
Negli Stati Uniti l’efficacia sui casi moderati e severi è del 72%.
Serve una temperatura di refrigeratura minore ed è in dose singola, senza richiamo.
I DATI SULL’EFFICACIA DEL VACCINO DI ASTRAZENECA
A differenza di Pfizer e Moderna, rispettivamente con il 95% e il 94,1% di capacità di difesa, Astrazeneca si presenta al vaglio dell’Ema con un 70,4%.
La cifra è stata ottenuta dalla media di due dosaggi differenti seguiti durante la sperimentazione: quando il vaccino è stato somministrato con due dosi intere ad almeno un mese di distanza ha mostrato un’efficacia del 62%; quando invece è stato somministrato con mezza dose, seguita da una dose piena ad almeno un mese di distanza, ha mostrato un’efficacia pari al 90%.
L’analisi combinata dei due regimi di dosaggio ha prodotto l’efficacia media del 70%.
Va da sé che se l’autorizzazione di Ema sarà data sulla base di una doppia somministrazione a dose completa la percentuale di efficacia a cui far riferimento è quella del 60%. Un numero sopra il 50% minimo permesso dall’Oms per i vaccini, ma non di molto come nel caso di Pfizer e Moderna. Il tema a questo punto è anche quello di scegliere quale siero utilizzare per per una delle popolazioni in assoluto più sensibili all’infezione e se garantire agli over 80 l’iniezione con la formula più sicura tra quelle attualmente approvate.